TAUBATÉ, venerdì, 15 febbraio 2008 (ZENIT.org).- Dal 6 al 10 febbraio si è svolto nel Santuario di Aparecida (a 170 chilometri da São Paulo) il I Congresso Internazionale in Difesa della Vita.
Per parlare dell’evento e dei suoi frutti, ZENIT ha intervistato il professor Hermes Rodrigues Nery, coordinatore generale del Congresso, coordinatore della Commissione Diocesana in Difesa della Vita e del Movimento Legislazione e Vita della diocesi di Taubaté (São Paulo).
Qula è il suo bilancio del I Congresso Internazionale in Difesa della Vita?
Prof. Hermes Rodrigues Nery: L’incontro ha riunito esponenti di spicco della bioetica e leader nazionali e internazionali pro-vita, in un evento inedito in Brasile, che ha sicuramente contribuito ad arricchire il dibattito già proposto dal testo base della Campagna della Fraternità di quest’anno, che ha come tema “Fraternità e Difesa della Vita” e il motto “Scegli, dunque, la vita”.
Sono arrivate personalità di vari Stati del Brasile e di altri Paesi, che hanno accettato l’invito di riunirsi in questi giorni nel Santuario Nazionale di Nostra Signora Aparecida, Patrona del Brasile, per cercare di comprendere la problematica e di presentare proposte d’azione, soprattutto relativamente alle innumerevoli sfide che oggi ci troviamo a dover affrontare, la prima delle quali è quella della difesa della famiglia, prima e principale tra le istituzioni umane, senza la quale non è possibile il pieno sviluppo della persona umana.
Qual è stato il risultato di questo incontro?
Prof. Hermes Rodrigues Nery: Da ciò che è stato detto al Congresso è emerso chiaramente che gravi minacce incombono sulla famiglia, attraverso, ad esempio, innumerevoli disegni di legge che passano nelle varie sfere legislative, che si oppongono alla legge naturale, eliminando quanto è necessario per una vita degna, in tutti gli aspetti.
In questo senso, tra le molte proposte presentate dalla Dichiarazione di Aparecida in Difesa della Vita, approvata dagli oltre trecento partecipanti al Congresso, nell’auditorium del Santuario, si è sottolineata l’urgente necessità di creare un gruppo di lavoro permanente nel Congresso Nazionale brasiliano per accompagnare l’iter di questi disegni di legge e rendere anche possibili formazioni costanti con le leadership, oltre a mobilitazioni che mirano ad ampliare la sensibilizzazione e la presa di coscienza nell’affermare la cultura della vita nel nostro ambiente.
Come funzionerà questo gruppo di lavoro?
Prof. Hermes Rodrigues Nery: Il gruppo di lavoro è necessario per coordinare una grande rete di solidarietà, anche attraverso i mezzi di comunicazione, perché possiamo avere un grande fronte a favore della famiglia e della vita umana. Questo gruppo dovrà fare un’analisi precisa della situazione, presentando rapporti periodici e intensificando la mobilitazione della società, per scelte che favoriscano la famiglia e la dignità della persona umana, in ogni ambito e condizione.
Cosa si aspetta, d’ora in poi, in segno di continuità con ciò che è stato iniziato ad Aparecida?
Prof. Hermes Rodrigues Nery: Speriamo che questo Congresso dia molti frutti, susciti nuove iniziative e motivi gli uomini e le donne di buona volontà ad assumere la “buona lotta” a favore della vita, dando così una testimonianza positiva.
Speriamo anche che molti di noi che abbiamo partecipato a questo incontro storico possiamo diventare “ambasciatori di Cristo” e dire con convinzione: sappiamo ciò che difendiamo e chi difendiamo.
La Dichiarazione di Aparecida ha lasciato ben evidente l’opzione decisiva per la vita umana, per la dignità della persona umana, per la sacralità della vita, per la vocazione principale di tutti noi alla felicità e alla santità, voluta da Dio per tutti.