Cardinal Bertone: costruire la Chiesa è costruire la nuova società

Presentazione dell’ultimo libro di monsignor Lorenzo Leuzzi

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CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 14 febbraio 2008 (ZENIT.org).- “Costruire la Chiesa è porre le basi per la costruzione di una nuova società”. E’ quanto afferma il Cardinale Tarcisio Bertone nella presentazione dell’ultimo libro di monsignor Lorenzo Leuzzi, “Atene e Gerusalemme, di nuovo insieme”.

Il Segretario di Stato vaticano si è detto “molto lieto” di presentare la raccolta di riflessioni di monsignor Leuzzi, Direttore dell’ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma e Segretario della Commissione Università del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’ Europa (CCEE).

Il testo verrà presentato giovedì 21 febbraio alle 18.00 presso la Sala Marconi della Radio Vaticana.

“Il titolo scelto – osserva il Cardinale nella presentazione – conduce il lettore nel vivo del dibattito culturale e pastorale contemporaneo sollecitato dal Magistero di Benedetto XVI, i cui interventi rivelano progressivamente una struttura profonda e articolata che a mano a mano va dipanandosi”.

L’itinerario proposto dal testo, “a cominciare dalla successione dei temi trattati, offre una sollecitazione importante per la vita della Chiesa e per il mondo culturale dei nostri giorni: l’insegnamento di Benedetto XVI non può essere ascritto fra le tendenze teologiche del nostro tempo”.

“Non si può nascondere la sua profondità teologica”, ha osservato il Cardinal Bertone, “ma il suo Magistero interpella il vissuto concreto della comunità ecclesiale e le domande, talvolta inespresse, della cultura contemporanea”.

“Nell’insegnamento di Benedetto XVI la Chiesa e il mondo si richiamano a vicenda come interlocutori che si cercano e si confrontano, perché la verità dell’uomo è la prima preoccupazione della Chiesa e la notizia che Dio è Amore è ciò che il mondo attende dall’eternità”.

Quanto alla prospettiva di realizzare un nuovo incontro tra Atene e Gerusalemme, per il Segretario di Stato vaticano “non appartiene alla nostalgia del passato, ma costituisce un progetto ambizioso che l’umanità ha dinanzi a sé”, dal quale “dipende il destino dell’uomo”.

Da questo punto di vista, “una responsabilità maggiore” incombe su quanti “hanno incontrato l’Amore, il suo volto umano nel Gesù di Nazareth” e “sono chiamati a condividere con Benedetto XVI il desiderio di servire l’uomo nella sua concreta esistenza storica”.

Il Magistero del Papa, prosegue il porporato, “apre la strada ad un profondo rinnovamento della vita della comunità ecclesiale, chiamata a trovare in se stessa, e non fuori di sé, la sintonia con il cammino della storia, perché la storia umana è già presente vissuto della sua esistenza”.

“La vita cristiana non va annoverata tra le forme di religiosità mitico-simbolistiche o tra le proposte di animazione sociale, ma è reale inserimento in Cristo, che è il Logos-Parola. La vita nuova in Cristo, donata nel Battesimo, è pienezza di storicità, che rende il credente abilitato a comprendere e a servire la storia”.

É il realismo della fede “la via maestra per ricreare il tessuto cristiano della comunità ecclesiale, talvolta assorbita da preoccupazioni che distolgono il suo sguardo da Cristo”.

“Atene e Gerusalemme possono ritornare ad incontrarsi perché nel cuore della Chiesa la fede e la ragione sono nella condizione favorevole di illuminare le strade nuove da intraprendere”.

Come in passato, prosegue il porporato, anche oggi la comunità cristiana “deve rispondere con generosità alle attese dell’umanità, impegnata in un difficile tornante della storia, ancora privo di adeguate soluzioni per lo sviluppo integrale della persona umana”.

Le riflessioni raccolte nel volume di monsignor Leuzzi possono quindi essere “un incoraggiamento, non solo a livello teorico, ma anche operativo, per accogliere con fiducia le sfide della cultura contemporanea e di creativa condivisione del Magistero di Benedetto XVI orientato al rinnovamento pastorale del tessuto ecclesiale”.

“Se crescerà in tutti la consapevolezza che Atene e Gerusalemme possano ritornare ad incontrarsi, il cammino della storia si snoderà su strade che tutti gli uomini potranno percorrere con gioia e serenità”, ha concluso.

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ZENIT Staff

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