di Antonio Gaspari
CITTA' DEL VATICANO, giovedì, 14 febbraio 2008 (ZENIT.org).- Si intitola “Atene e Gerusalemme di nuovo insieme” il libro appena edito dalla Libreria Editrice Vaticana (LEV) e scritto da monsignor Lorenzo Leuzzi con il fine di rinnovare il rapporto tra modernità e cristianesimo.
Il libro è composto da sei capitoli: i primi tre sono di carattere storico-culturale, gli altri sono di carattere più specificamente pastorale, con particolare riferimento al mondo dell’università.
Intervistato da ZENIT, monsignor Leuzzi, Direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma e Segretario della Commissione Università del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), ha spiegato che l’incontro tra Atene e Gerusalemme è decisivo per la rinascita della religione e per rinnovare l’azione ecclesiale.
Il responsabile della pastorale universitaria è convinto che “il cristianesimo è, in questa situazione storica, in una condizione favorevole rispetto alle altre culture religiose oggi presenti sulla scena mondiale” e “può aprire orizzonti nuovi nella cultura contemporanea”.
Secondo monsignor Leuzzi “non si può comprendere la modernità senza intendere la vera natura della religione” e “non si tratta di dar vita ad una semplice ricostruzione intellettuale per gli addetti ai lavori, ma di una svolta teologica che deve coinvolgere il vissuto concreto delle comunità cristiane”.
“Favorire l’incontro tra Atene e Gerusalemme non è strumentale all’evangelizzazione – ha precisato – ma lo esige la storia, cui tende la diakonia cristiana”.
“Quanto più il cristianesimo darà testimonianza significativa e credibile che la Parola è il Logos - ha aggiunto monsignor Leuzzi - tanto più aiuterà le religioni, e se stesso, a non omologarsi in un vago politeismo religioso e aiuterà la ragione a non invischiarsi nel mondo dell’irrazionale”.
Per il prelato che guida la pastorale universitaria di Roma, “la comunità cristiana deve por mano ad una grande opera di rinnovamento pastorale che sia espressione dell’incontro vivo e reale con Gesù di Nazareth”.
Citando l’enciclica Redemptor Hominis di Giovanni Paolo II, monsignor Leuzzi ha sottolineato che “è Cristo il centro del cosmo e della storia”.
“Per questo – ha osservato – il nuovo incontro tra Atene e Gerusalemme deve animare tutta l’azione ecclesiale, a cominciare dal delicato e articolato impegno educativo in cui, più che in altri settori, si avverte la profondità e la gravità della sua assenza”.
A questo proposito il prelato del Vicariato di Roma ha ricordato il discorso del Papa nell’Hofburg di Vienna, il 7 settembre 2007, qaundo Benedetto XVI ha sottolineato come il cristianesimo ha dato origine a “quell’universalismo ugualitario, dal quale sono scaturite le idee di libertà e di convivenza solidale” e cioè “un’eredità immediata della giustizia giudaica e dell’etica cristiana dell’amore”.
“Immutata nella sostanza, questa eredità è stata sempre di nuovo fatta propria in modo critico e nuovamente interpretata. A ciò fin ad oggi non esiste alternativa”, aveva affermato allora il Pontefice.
“Per questo motivo – ha concluso monsignor Leuzzi – c’è bisogno che Atene e Gerusalemme si incontrino di nuovo insieme”.