Cardinale Sandri: il Natale in Terra Santa, una chiamata alla riconciliazione

La riflessione del Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali

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CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 24 dicembre 2007 (ZENIT.org).- I popoli della Terra Santa “a Natale sono coinvolti nella irresistibile chiamata alla riconciliazione che costruisce la irrinunciabile speranza dell’umanità”, afferma il Cardinale Leonardo Sandri.

In una intervista a “L’Osservatore Romano” (24-25 dicembre 2007) il neo porporato, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ha rivolto un appello alla comunità cattolica mondiale a “impegnarsi a coltivare la fantasia della carità cristiana perché risuoni sempre l’annuncio del Natale che partì dalla Terra Santa”.

“La Chiesa cattolica – ha sottolineato – è erede di una speciale responsabilità verso quanti oggi abitano in Terra Santa, perché fin dagli inizi della Redenzione ha vissuto insieme alla grande famiglia di tutti i cristiani sulle tracce del passaggio storico del suo Signore”.

La Terra Santa “è la priorità per la Chiesa cattolica e per i cristiani, come è quella ecumenica e interreligiosa”, perché “luogo di convocazione sulle orme stesse di Dio” e perché gioca “un ruolo centrale per l’intera area mediorientale”, ha aggiunto.

Anzi, ha continuato, “l’intera umanità guarda a quella Terra, avvertendo di avere con essa profondi legami”.

Il vero problema di questa regione è che “la mancanza di una pace stabile genera immense problematiche sociali e politiche, rendendo grave la penuria di posti di lavoro, di abitazioni, di educazione e di assistenza”.

La piaga che ne consegue è appunto l’emigrazione, soprattutto di cristiani, che “ha assunto un impeto preoccupante”: “noi rischiamo di vedere sparire dai luoghi santi della redenzione le ‘pietre vive’, i fedeli e i pastori che vi celebrino i misteri di Cristo”, ha avvertito il Cardinale Sandri.

A questo proposito, ha indicato, “con realismo dobbiamo affermare che il futuro della Terra Santa è inseparabile dalle istituzioni religiose operanti sul territorio e dai legami di solidarietà che esse riescono ad instaurare col mondo intero”.

Inoltre, sarà possibile spazzare via “l’oscurità del presente […] se adempiremo tutti al ‘dovere’ di sostenerli in ogni modo, spiritualmente e materialmente”.

 “Come afferma il Papa nella recente enciclica dedicata alla speranza, si può vivere, nonostante tutto, diversamente, perché la vita nuova è stata inaugurata per sempre da Cristo ed egli può cambiare il corso della storia umana”, ha poi concluso.

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ZENIT Staff

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