Anteprima in Vaticano di una fiction su San Cottolengo

Il film verrà trasmesso su RAI TRE il prossimo 24 dicembre

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CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 17 dicembre 2007 (ZENIT.org).- Domenica sera, nella sala cinematografica di Palazzo San Carlo “Andrzej M. Deskur”, il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e la Filmoteca Vaticana hanno presentato in anteprima la fiction “Una cosa in mente. San Giuseppe Benedetto Cottolengo”.

Si tratta di una produzione RAI e Nova-T, il centro di produzioni televisive e multimediali dei Frati Cappuccini italiani, basata sugli avvenimenti che portarono Giuseppe Cottolengo (1786-1842) alla fondazione della Piccola Casa della Divina Provvidenza, una grande realtà che ancora oggi costituisce un punto di riferimento per moltissima gente bisognosa.

La fiction è ambientata nella Torino della prima metà dell’Ottocento, dove il sacerdote non più giovanissimo, solo e senza un soldo, inizia a farsi carico dei problemi che la prima industrializzazione porta in città, con la nascita di classi sociali nuove, urbane, povere e spesso senza diritti.

La sceneggiatura e regia del film – che il 24 dicembre verrà trasmesso su RAI TRE alle ore 13 – sono di Paolo Damosso. Nel cast figurano tra gli altri Massimo Wertmüller, Massimo Bonetti e Claudia Koll.

A fare gli onori di casa è stato il Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, monsignor Claudio Maria Celli. Presenti una cinquantina di ospiti, tra cui i Cardinali Angelo Sodano – Decano del Collegio Cardenalizio – e Francesco Marchisano, – Presidente dell’Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica –, l’Arcivescovo Gianfranco Gardin, OFM Conv – Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica –, e monsignor Guido Marini – Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie –.

Presenti anche i produttori, il regista, gli attori della fiction, alcuni giornalisti della Rai, la troupe della tv tedesca ARD, padre Mario Durando, Ministro Provinciale dei Frati Cappuccini del Piemonte e diversi esponenti religiosi dei Fratelli e delle Suore del Cottolengo.

Monsignor Celli ha aperto la serata presentando l’iniziativa, il lavoro della NOVA-T ed evidenziando l’importanza di “una maniera di raccontare figure così significative del clero italiano”. Padre Mario Durando ha illustrato brevemente il lavoro della NOVA-T lasciando la parola poi al regista, Paolo Damosso, che ha parlato del film.

Dopo la proiezione, il protagonista, Massimo Wertmuller, su invito del pubblico ha spiegato che nell’interpretare il ruolo del Cottolengo e nel conoscere da vicino la realtà della Congregazione “noi attori siamo stati illuminati a comprendere l’esistenza di altri modi di vivere”.

In alcune dichiarazioni a ZENIT il regista ha detto che il film rappresenta “il culmine di un lungo cammino iniziato alcuni anni fa. Una lunga marcia che ha permesso di costruire un progetto fedele, originale, ispirato ad un religioso che dovrebbero conoscere in tanti”.

“Il mio stupore, in questo caso, stava nel fatto che non si era mai pensato ad un film sul Cottolengo. Eppure la sua vita sembra una sceneggiatura già lì pronta per essere girata e recitata. È una storia sorprendente, con momenti drammatici e situazioni divertenti che si alternano”, ha raccontato.

“Oggi c’è tanta fame di storie originali che possano piacere, che riescano ad incontrare il favore del pubblico. Non si riesce ad immaginare che basta guardarsi intorno con attenzione per scoprire storie vere, che parlano a chi vive oggi, senza retorica e senza prediche”.

“Personalmente, tengo moltissimo a puntare ad uno stile sobrio che metta in evidenza aspetti ironici e mi piace raccontare la santità nel suo quotidiano più semplice e più ‘piccolo’. Mi piace la santità vicina alle persone, dove non ci sono nicchie e separazioni con la realtà”.

“E poi non è vero che i santi non ridono mai o che comunicano immediatamente un clima di rigore e di serietà assoluta. Mi piace la serietà e non la seriosità”, ha detto aggiungendo che forse “in ambito religioso le due parole talvolta si sovrappongono”.

Infine, hanno preso parte alla proiezione anche il Segretario aggiunto del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, monsignor Giuseppe A. Scotti, il Sottosegretario del Dicastero, il dott. Angelo Scelzo, e la Delegata della Filmoteca Vaticana, la dott.ssa Claudia Di Giovanni.

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ZENIT Staff

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