Come sempre, destinatari dell’iniziativa sono i giovani delle parrocchie, delle associazioni, di gruppi e movimenti, ma anche coloro che sono un po’ più distanti dalla vita della Chiesa.
Diocesi di Roma: al via le grandi catechesi cittadine per i giovani
Di padre Alkindi Amaro Caceres
ROMA, martedì, 4 dicembre 2007 (ZENIT.org).- Il 28 novembre sera, nella Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso, sono iniziate le tradizionali “Grandi catechesi cittadine rivolte ai giovani della città”, organizzate dal Servizio diocesano per la pastorale giovanile del Vicariato di Roma.
Il primo dei tre incontri ha visto come protagonista padre Marco Frisina, Direttore dell’Ufficio Liturgico del Vicariato di Roma nonché Maestro Direttore del Coro della Docesi di Roma.
Il tema portante di tutto l’anno pastorale, che farà da filoconduttore agli incontri in programma, è: “Gesù è il Signore! Educare alla fede, alla sequela, alla testimonianza”.
Prendendo spunto da Matteo 16,13-16 (“La gente chi dice che sia il Figlio dell’Uomo?”) monsignor Frisina ha presentato la figura di Gesù come Signore nella morte e risurrezione.
“Perché diventasse il nostro Signore, occorreva vincere colui che ci teneva saldamente, strapparci al suo potere con la sua morte e risurrezione”, ha detto.
“Ci voleva un’ubbidiente e il Figlio accetta questa missione […] La potenza, la forza salvatrice di Cristo consiste nella sua ubbidienza al Padre per amore […] Il gesto di amore ubbidiente alla croce rappresenta la ribellione liberatrice contro Satana e perciò avviene il Regno di Dio”.
“Accettare la signoria di Gesù è accettarlo come mio Salvatore, legarsi alle sue parole, alla sua volontà”, ha aggiunto, spiegando che lo stesso “Paradiso è la pace eterna della volontà di Dio”.
“E’ difficile nei giovani non essere ribelli – ha ammesso poi –. E’ talmente grande il desiderio di libertà che quando trovano la libertà dell’amore è finita”.
Monsignor Frisina ha quindi sottolineato che “si deve scommettere sull’innocenza dei ragazzi. Sta a noi dargli degli insegnamenti, perché dentro di loro c’è la fede in Dio”, e anzi, “forse sono l’oggetto più amato da Dio”.
Dopo l’incontro, in dialogo aperto con i ragazzi ha invitato a testimoniare con forza Gesù nonostante l’opposizione dei mass media, e ad avere il coraggio di rialzarsi dopo ogni caduta con l’aiuto della grazia,. A questo proposito ha parlato anche del valore del gruppo parrocchiale e della guida spirituale per il raggiungimento della piena maturità.
“La difficoltà maggiore rimane sempre la contro-testimonianza – ha poi osservato –. Il mondo intero cerca di trarli a sé, di suggestionarli, anche di dare messaggi di violenza, di prepotenza, cioè tutti quei messaggi che sono contro il Vangelo”.
“La difficoltà c’è, ma è grande la forza dello Spirito di Dio. La Chiesa cerca di dare ai giovani delle armi per poter affrontare il grande problema della formazioni spirituale e per portarli a una maturità di fede autentica in questi momenti delicati in cui sono spesso abbandonati, traditi, dimenticati”, ha aggiunto.
Gli incontri, promossi dal Vicariato di Roma, saranno distribuiti lungo tutto l’anno pastorale e mireranno a mettere a fuoco, dal punto di vista della fede, alcuni temi centrali per la crescita umana e spirituale dei ragazzi.
Dopo di lui la Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso ospiterà il Vescovo Rino Fisichella, Rettore della Pontificia Università Lateranense, che il 13 febbraio, sempre alle 20.30, interverrà sul tema “Cosa devo fare per avere la vita eterna?”.
Il 14 maggio invece, alla stessa ora, sarà la volta del nuovo Assistente ecclesiastico generale dell’Azione cattolica italiana, il Vescovo di Palestrina Domenico Sigalini, che ai ragazzi proporrà una riflessione sul tema “L’amore di Cristo ci spinge” (2Cor 5, 14).