Cardinal Bertone: occorre far uscire dall’oblio la storia cristiana

Presentazione in Vaticano del volume “Storia del Cristianesimo”

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Di Antonio Gaspari

CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 2 dicembre 2007 (ZENIT.org).- Occorre far uscire dall’oblio la storia cristiana, ha detto il Cardinale Segretario di Stato, Tarcisio Bertone, intervenendo il 30 novembre scorso in Vaticano alla presentazione del libro “Storia del Cristianesimo, bilanci e questione aperte” (Libreria Editrice Vaticana 2007, pp. 220, Euro 24).

Riprendendo un’osservazione del professor Giovanni Maria Vian, curatore del volume e attuale Direttore de L’Osservatore Romano, il Segretario di Stato ha “rilevato il generale regresso della conoscenza storica che appare in questi primi anni del nuovo secolo, fenomeno che riguarda in particolare la storia del cristianesimo, non solo normalmente separata dalla storia generale, ma addirittura il più delle volte trascurata o persino volutamente ignorata”.

Il Cardinale Bertone ha lamentato “l’assenza di storia del cristianesimo nei testi di storia ad uso delle giovani generazioni in Italia, come pure nel mondo universitario” ed ha aggiunto che “nonostante i notevoli progressi della critica e della conoscenza storica, la storia del cristianesimo appare trascurata e non sufficientementeconosciuta anche all’interno della Chiesa cattolica e delle altre Chiese e comunità ecclesiali”.

Secondo il porporato in “conseguenza di questo oblio […] si avverte un forte bisogno di riaffermare l’identità delle nostre comunità cristiane” al punto che torna di frequente il “richiamo a non smarrire la memoria delle proprie origini”, in special modo di fronte “al tentativo da parte di una certa cultura di voler confinare ogni religione […] nella sfera del privato”.

Il Segretario di Stato Vaticano ha ribadito che “il cristianesimo ha contribuito al formarsi del senso stesso della storia nelle nostre tradizioni culturali” che “la storiografia sino agli inizi dell’età moderna è in larga parte cristiana” e che “la componente propriamente religiosa e più specificamente cristiana resta importante nelle culture occidentali anche dopo la progressiva secolarizzazione”.

Per il Cardinale Bertone la “separazione delle culture e la decadenza della storia sono sintomi di una contemporaneità che, facendo perdere la memoria, rischia di renderci quasi incapaci di comprendere il valore e l’importanza della presenza e del contributo che i cristiani sono chiamati a dare alla costruzione della società”.

Su come rispondere alla sfida che vede il contrapporsi della Chiesa alla modernità, il Segretario di Stato vaticano ha citato il Cardinale Newman, il quale sosteneva che “la Chiesa ha l’intima convinzione che la verità è la sua vera alleata […] e che la conoscenza e la ragione sono fedeli ministri della fede”.

Il Cardinale Bertone ha concluso sostenendo che “come ben dice il titolo del volume, la storia del Cristianesimo è sì un bilancio del passato, ma anche uno sguardo profetico al presente e al futuro”.

“La certezza che ci accompagna è che Dio continua a scrivere insieme a noi la nostra storia” e “l’ultima parola è sempre la sua, come dimostra in modo eloquente appunto la storia”, ha detto.

Alla presentazione del volume ha partecipato anche Paolo Mieli, Direttore del Corriere della Sera, il quale ha affermato di considerare l’Enciclica Spe salvi “uno dei più importanti documenti dell’ultimo decennio” su cui “il mondo laico dovrà interrogarsi profondamente, chiedendosi perché la propria cultura non è più capace di dare risposte convincenti ai problemi dell’uomo, che Benedetto XVI mette in luce così chiaramente”.

In merito al rapporto tra cristianesimo e storiografia, l’Arcivescovo Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha ricordato che già nel Nuovo Testamento, nel Prologo di Luca, è chiara la volontà dell’evangelista di compiere “un approccio storico, documentale al messaggio cristiano”.

Il professor Aldo Schiavone, Direttore dell’Istituto Italiano di Scienze Umane di Firenze, si è presentato come un “non credente, ma ogni giorno in cerca di Dio” ed ha sottolineato che “la ricerca storica è stata frenata e fortemente influenzata nell’800 e nel 900 a causa degli stereotipi contro la Chiesa cattolica”.

Il Volume “Storia del Cristianesimo, bilanci e questioni aperte” raccoglie gli atti del Seminario per il cinquantesimo anniversario del Pontificio Comitato di Scienze Storiche – presieduto da monsignor Walter Brandmuller – che si è tenuto dal 3 al 4 giugno 2005.

La raccolta introdotta da monsignor Brandmuller riproduce le relazioni di Manlio Simonetti (“Il cristianesimo antico”), Michael Matheus (“La Chiesa nel Medioevo”), Paolo Prodi (“Il cristianesimo nell’età moderna”) ed Ernesto Galli della Loggia (“Cristianesimo e modernità”).

Ci sono poi le comunicazioni di 20 storici e le conclusioni “La storia del cristianesimo, progressi, decadenza e prospettive” scritte da Giovanni Maria Vian.

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ZENIT Staff

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