Alla fine dell’Udienza generale di questo mercoledì, prima di congedarsi dai 20 mila pellegrini presenti, il Papa ha rivolto un saluto particolare, come ormai di consueto, ai giovani, ai malati e agli sposi novelli.
“L’esempio di carità di san Vincenzo de’ Paoli, di cui domani faremo memoria, incoraggi voi, cari giovani, a progettare il vostro futuro come un generoso servizio al prossimo”, ha detto il Pontefice.
Rivolgendosi ai malati, alcuni dei quali in sedia a rotelle, ha poi presentato il modello del santo francese come aiuto “a trovare nella sofferenza il conforto di Cristo”.
Per ultimo, salutando gli sposi novelli, alcuni vestiti con gli abiti di nozze, ha espresso l’auspicio che Vincenzo de’ Paoli li solleciti “a conservare nella vostra famiglia una costante attenzione ai poveri”.
Parroco nei pressi di Parigi, San Vincenzo de’ Paoli si è fatto sempre interprete dei diritti degli umili presso i potenti.
Fondò i Preti della Missione (Lazzaristi) e insieme a santa Luisa de Marillac, le Figlie della Carità (1633). Per lui la regina di Francia inventò il Ministero della Carità. E da insolito “ministro” organizzò gli aiuti ai poveri su scala nazionale. Morì a Parigi il 27 settembre 1660 e fu canonizzato nel 1737.