SANTIAGO DEL CILE, domenica, 26 novembre 2006 (ZENIT.org).- Il 21 novembre scorso, la Camera dei Deputati del Cile ha dichiarato inammissibile il disegno di legge per depenalizzare l’aborto fino alla 12ª settimana di gestazione, presentato dal deputato socialista Marco Enríquez Ominami e da René Alinco, del Partito per la Democrazia (PPD).

Durante l’inizio della sessione, e nel pieno utilizzo delle sue attribuzioni, il Presidente della corporazione, Antonio Leal (PPD), ha dichiarato inammissibile per forma la mozione presentata da Enríquez Ominami.

Leal ha basato questa decisione sul fatto che, appartenendo all’ambito della vita, l’iniziativa avrebbe dovuto essere posta come una riforma costituzionale per venire ammessa alla Camera Bassa.

Dopo la decisione del deputato Leal, l’inammissibilità del disegno di legge è stata sottoposta a votazione in aula, dove alla fine è stata appoggiata l’opzione del presidente della Camera dei Deputati.

Recentemente la Conferenza Episcopale del Cile, dopo la sua 92ª Assemblea Plenaria, in un documento intitolato “Risvegliare la coscienza morale e sociale” contro la corruzione vissuta nel Paese, menzionava anche i tentativi di modificare la legislazione sull’aborto.

“Abbiamo levato la nostra voce per difendere il diritto e la dignità della vita umana, ripetutamente minacciata da proposizioni sull’aborto”, hanno affermato i Vescovi cileni nel documento.