ROMA, venerdì, 24 novembre 2006 (ZENIT.org).- “Poiché l’Europa nasce nel cuore della gente, occorre che sia edificata su valori comuni”, afferma un comunicato della Commissione degli Episcopati della Comunità Europea (COMECE).
I Vescovi della Commissione hanno elaborato questo venerdì una dichiarazione come contributo alla “Dichiarazione di Berlino” sui valori e le ambizioni europei pianificata per il marzo 2007.
I presuli hanno adottato il testo nel corso della loro Assemblea Plenaria, svoltasi dal 22 al 24 novembre a Bruxelles, e ritengono che la “Dichiarazione di Berlino” sarà un’opportunità unica per i leader dell’UE “di presentare i valori che condividono e l’ambizione di renderli reali”.
In vista del 50° anniversario dei Trattati di Roma, i Vescovi hanno ricordato che “per tutti i loro fondatori, l’impronta cristiana sul progetto europeo è stato un fatto indiscutibile”.
“Le loro ambizioni sono state profondamente radicate in una serie di valori comuni con alla base il rispetto per la dignità umana”, si legge nel comunicato.
Nel contesto di nuove sfide, questi valori devono essere tuttavia “perfezionati”. I Vescovi hanno sottolineato che “l’eredità cristiana europea e umanistica è l’origine e la fede cristiana della maggioranza dei cittadini dell’UE è la fonte dei nostri valori comuni”.
La “Dichiarazione di Berlino”, prosegue il testo, dovrebbe quindi riflettere le motivazioni religiose e umanistiche della cittadinanza dell’UE, e i presuli confidano nel fatto che tale Dichiarazione possa gettare le basi di una nuova struttura politica e legale dell’UE.
Il contributo episcopale verrà inviato alla futura presidenza tedesca dell’UE, al Presidente della Commissione Europea, José Barroso, e al Presidente del Parlamento Europeo, Josep Borrell.
Giovedì 23 novembre i Vescovi della COMECE hanno invitato Hans Gert Pöttering, Presidente del gruppo PPE-DE nel Parlamento Europeo, a presentare sfide e obiettivi per l’Unione Europea e hanno lodato la proposta del sig. Pöttering perché sia organizzato un incontro di alto livello di rappresentanti di chiese e comunità religiose e di Presidenti delle tre istituzioni europee sui valori e sulle ambizioni dell’UE.
L’incontro avrà luogo sotto la presidenza tedesca nella prima metà del 2007. La COMECE ha organizzato un Comitato di Esperti per presentare nella primavera 2007 un rapporto sulle basi etiche dell’Unione Europea. Sarà una base per la riflessione per i partecipanti ad un Congresso Europeo che la COMECE organizzerà a Roma per il 50° anniversario dei Trattati di Roma (23-25 marzo 2007).
Tra le altre questioni di politica seguite dal segretariato della COMECE, i Vescovi hanno evidenziato la politica di ricerca europea e la bioetica, le migrazioni, i diritti fondamentali, i cambiamenti demografici e la politica familiare, il dialogo interculturale.
I Vescovi hanno anche considerato la politica energetica dell’UE. Una bozza di discussione presentata ai Vescovi sostiene l’adozione di una strategia comune europea per assicurare forniture e scegliere un approccio solidale nei confronti dei più poveri, per condividere equamente le limitate risorse energetiche, esortando i cristiani europei a intraprendere una conversione verso uno stile di vita più modesto per combattere i cambiamenti climatici.
Nel suo rapporto semestrale, il Presidente della COMECE, monsignor Adrianus Van Luyn – Vescovo di Rotterdam – ha fornito “una visione realistica ma ottimista dello stato attuale dell’Unione Europea”, presentando anche una riflessione sui confini dell’UE, che non possono essere stabiliti in modo definitivo né “essere chiusi a quanti cercano rifugio e rispetto per la loro dignità umana in Europa”.
Monsignor Aldo Giordano, Segretario generale del CCEE, ha presentato invece un rapporto sulle attività del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), soprattutto in vista dei preparativi per il 3° Incontro Ecumenico Europeo che si terrà a Sibiu, in Romania, nel 2007 e al quale la COMECE parteciperà.
La COMECE è composta da 21 Vescovi delegati delle Conferenze Episcopali dei Paesi dell’UE: Germania, Austria, Belgio, Scandinavia, Scozia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Francia, Grecia, Ungheria, Inghilterra e Galles, Irlanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo e Repubblica Ceca. La Conferenza Episcopale della Svizzera è membro associato. Il suo Segretariato permanente si trova a Bruxelles.
Obiettivi dell’organismo sono analizzare il processo politico dell’UE, informare nella Chiesa sullo sviluppo della politica e della legislazione dell’UE e promuovere la riflessione, basata sulla dottrina sociale della Chiesa, sulle sfide che ha davanti a sé un’Europa unita.