Figli di don Luigi Guanella: carità vissuta e comunicata

Intervista al Superiore Generale dei Servi della Carità

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CITTÀ DEL VATICANO, mercoledì, 22 novembre 2006 (ZENIT.org).- Carità vissuta e comunicata. E’ questa la priorità dei Servi della Carità che nell’ultimo Capitolo generale, conclusosi il 27 luglio scorso, hanno eletto don Alfonso Crippa come ottavo successore di don Luigi Guanella.

Don Crippa spiega in questa intervista concessa a ZENIT nella sede della curia generale che la priorità della sua Congregazione al servizio dei più poveri è “rinnovare la vita comunitaria”.

Nato a Como il 17 giugno 1939, don Alfonso entra nel seminario minore dell’Opera don Guanella di Anzano del Parco (CO) nel 1950. Nel 1957 a Barza d’Ispra (VA) ha emesso la sua prima professione religiosa, ed è stato ordinato presbitero nel 1965.

Volete ripartire dalla vita fraterna. Perché?

Don Crippa: Tra le priorità, la prima è quella di partire dalla vita fraterna, come si vive in Congregazione la vita comunitaria e come animare a partire dalle comunità il rinnovamento, tornando a recuperare la speranza perché c’è un pò questa difficoltà a capire quali strade deve percorrere oggi il rinnovamento della vita religiosa e anche dalla nostra Congregazione.

Il Capitolo è stato un Capitolo di revisione appunto per portarci a revitalizzare (per questa ragione lo spunto di riflessione era la frase ” … per ravvivare il dono di Dio che è in noi … ” [2Tm 1,6]) il dono del carisma, il dono della missione, ecc..

Il vostro carisma è proprio la carità?

Don Crippa: Il carisma è qualche cosa che riguarda il dono di Dio, l’esperienza fatta dal Fondatore di un Dio che è Padre e che non lascia da parte nessuno nella vita, specialmente i più poveri.

Per cui la nostra dedizione è una missione centrata sui più deboli, gli anziani, gli abbandonati, le persone sole, gli handicappati che hanno bisogno di un sostegno per vivere e sentirsi figli di Dio, i poveri che sono stati un pò la predilezione del Signore.

Il nostro carisma è di carità verso gli ultimi. Quindi il nostro rinnovamento è entrare a capire questa carità di Dio, farla nostra per poterla comunicare agli altri.

Le opere sono per gli anziani, per gli handicappati, per i ragazzi, ecc. Siamo presenti in 19 nazioni del mondo tra cui come ultima proiezione della Congregazione vi è l’ Africa.

La vita consacrata oggi: come deve proporsi specialmente ai giovani, che il Papa ha definito “speranza della Chiesa” in un contesto storico che assiste a una crescente crisi di vocazioni?

Don Crippa: Ognuno deve presentarsi secondo la sua identità ai giovani, se siamo convinti di avere un dono e di goderlo, di essere felici non ci sono difficoltà per trasmetterlo.

Ci sono i condizionamenti della società che rendono più difficile trasmettere questo dono della Vita Consacrata. Credo, tuttavia, che tutto dipenda dal rinnovamento interno nostro, perché vedendoci convinti, contenti della nostra scelta, altri possono domandare di seguirci.

Noi abbiamo un pò questa difficoltà, che avendo una missione di aiuto, di solidarietà e di servizio anche alle persone più provate troviamo che specialmente in Occidente molti dicono: questo lo posso fare anche da laico.

Quindi è difficile far capire che farlo da religiosi dà qualcosa in più, che la motivazione viene dalla fede e dalla carità. La risposta è di far più evidente che dalla consacrazione e dalla spiritualità si può veramente fare una promozione dell’uomo nel senso evangelico.

Se non si mette insieme questa capacità di far capire l’amore di Dio, il modo in cui il Vangelo porta il rinnovamento nella società, si può pensare che la nostra vita religiosa sia centrata sul fare, e in questo campo non attira le vocazioni.

Servi della Carità, Figlie di S. Maria della Provvidenza, Movimento Laicale: che tipo di collaborazione hanno tra di loro?

Don Crippa: Con le Figlie di S. Maria della Provvidenza dovremo essere un pò più uniti e collaborare di più. È uno dei propositi che abbiamo espresso nel Capitolo Generale chiamando le consorelle in Capitolo a lavorare e riflettere insieme su quali saranno le possibilità di maggior collaborazione. Perché le due Congregazioni religiose sono nate con un’unica finalità. Il Fondatore voleva fare delle due Congregazioni qualcosa di unitario. Però la storia ci ha separati un pò.

Le Figlie di S. Maria della Provvidenza hanno realizzato la loro organizzazione, le loro opere, mentre con il laicato si è percorsa parecchia strada in questi anni, anche se vediamo che il cammino da fare è ancora tanto.

Il Movimento Laicale Guanelliano è nato da poco, invece i cooperatori guanelliani sono nati un pò prima e sono parte della nostra famiglia in senso più pieno. Però abbiamo tutto il discorso della formazione: fare la proposta ai laici di unirsi a noi, affinché comprendano, vivano, assimilino il carisma e partecipino alla nostra missione.

È possibile nella società odierna, bombardata dai mass media, rimanere legati ad un Beato come don Luigi Guanella?

Don Crippa: Certamente c’è bisogno di entrare anche in questa e con questi mezzi per far conoscere noi, e il nostro Fondatore. Ma credo che tutte le Congregazioni abbiano desiderio di portare a conoscenza, di diffondere le esperienze di Dio vissuta dai Santi. Non dobbiamo lasciarci impaurire da tutto ciò che viene, né ricevere passivamente questo bombardamento, ma metterci anche noi in onda per poter diffondere la carità e far capire che ci sono cammini già percorsi dai nostri Santi che possono essere percorsi ancora oggi.

Durante il Capitolo generale abbiamo offerto qualche spunto per migliorare le nostre comunicazioni, perché don Guanella è stato molto sensibile a usare quello che era la comunicazione del suo tempo, ovvero la carta stampata.

E noi prendendo un pò da questa eredità sentiamo il bisogno di portare i messaggi alla società perché diventi una società più solidale, più fraterna. E di non fare solamente il bene dentro le nostre opere, ma di portarlo nella Chiesa locale e anche nel mondo raccogliendo e mettendoci a disposizione delle altre persone che operano per i nostri stessi fini.

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ZENIT Staff

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