Cardinal Hummes: deve esserci più rigore nella selezione dei seminaristi

Prime dichiarazioni del nuovo Prefetto della Congregazione per il Clero

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SAN PAOLO, giovedì, 2 novembre 2006 (ZENIT.org).- Il nuovo Prefetto della Congregazione per il Clero della Santa Sede, il Cardinale brasiliano Cláudio Hummes, ha rilasciato alcune dichiarazioni diffuse poche ore dopo la sua nomina in cui afferma che una delle sfide della Chiesa cattolica è cercare maggior rigore nella selezione e nella formazione dei seminaristi.

Il Cardinal Hummes ha rivelato che il Vaticano “ha dato orientamenti e questo è ciò che si sta applicando. E’ necessario che nei seminari ci sia una selezione più rigorosa, una formazione più esigente, affinché abbiamo la certezza morale che essi [i futuri sacerdoti] avranno le condizioni per vivere il celibato come la Chiesa chiede loro di viverlo”.

Il porporato ha rilasciato queste dichiarazioni nella sua residenza di San Paolo all’agenzia “Reuters” alcune ore dopo che la Santa Sede aveva annunciato il suo nuovo incarico, che lo vedrà a capo del Dicastero vaticano responsabile di circa 400.000 sacerdoti di tutto il mondo.

Rispetto agli scandali sessuali legati ai sacerdoti, il Cardinale ha affermato che “quando ci sono dei casi, delle denunce, devono essere esaminati dalla Santa Sede”.

Per Hummes, finora Arcivescovo di San Paolo, la perdita di fedeli è un’altra sfida che la Chiesa deve affrontare.

“Dobbiamo evangelizzare di più, andare in periferia, di casa in casa. Dobbiamo far visita alle persone. Devono sentire il calore della Chiesa nella quale sono stati battezzati. Devono sentire che faremo tutto il possibile perché possano uscire dalla loro povertà”, ha dichiarato il Cardinale, noto per la sua difesa delle cause sociali.

Sulle questioni sociali, e sulla sua lotta in passato per i diritti umani e contro la dittatura, ha affermato: “Per me, tutte le questioni che difendevamo continuano ad essere sacre. La questione di vincere la povertà, dell’impiego, del salario giusto, del diritto dei lavoratori. L’etica continua”, ha affermato, pur riconoscendo che il tempo ha anche portato cambiamenti.
 
“Il mondo è cambiato. E’ chiaro che io sono cambiato, come tutti noi cambiamo e dobbiamo cambiare con la storia – ha affermato –. Lei non può usare oggi lo stesso discorso e la stessa pratica del 1980”, ha detto riferendosi al sostegno che ha dato alla lotta contro la dittatura militare in Brasile.

Il Cardinal Hummes si è detto “ottimista” sulla direzione presa dal pontificato di Papa Benedetto XVI, annunciando “sorprese positive”.
Il mondo ha creato un’immagine del Papa che non è reale: “Egli come personalità è un uomo molto intelligente, molto saggio, molto affabile, molto buono”, ha detto.

“Il mondo ha fatto di lui una caricatura per il fatto che doveva occuparsi della dottrina della fede e a volte doveva dire ‘Senta, questo non è nella fede’”, ha aggiunto.

Circa la Teologia della Liberazione, il Cardinale Hummes ha commentato: “L’origine del conflitto è l’utilizzo dell’analisi marxista all’interno della teologia. Questo ha prodotto un grande disaccordo tra il Papa e alcuni teologi della liberazione che facevano quest’uso. L’analisi marxista porta al materialismo e all’ateismo e anche alla rivoluzione armata”.

Il nuovo Prefetto della Congregazione per il Clero ha affermato di aver accolto la notizia come una “sorpresa molto grande”, ricordando la telefonata ricevuta l’8 ottobre dal nuovo Segretario di Stato vaticano, il Cardinale Tarcisio Bertone.
 
“La prima cosa che ho sentito che avrei dovuto fare era iniziare a pregare, chiedere a Dio di illuminarmi, perché per me la voce del Papa è la voce di Dio, e quindi era necessario dire di sì”, ha confessato.

Dalla sua nomina, Hummes è diventato Amministratore apostolico dell’Arcidiocesi di San Paolo, incarico che manterrà fino alla presa di possesso della prefettura della Congregazione, il che secondo lui avverrà più o meno nell’arco di un mese. Da quel momento, sarà nominato un nuovo Arcivescovo per la diocesi.

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ZENIT Staff

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