Convocazione internazionale di confraternite per rinvigorire la religiosità popolare

A Bilbao e Vitoria (Spagna), dal 5 all’8 dicembre

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MADRID, domenica, 29 ottobre 2006 (ZENIT.org).- La consapevolezza dell’importanza di giungere ad un rinvigorimento della religiosità popolare. E’ questa la ragione alla base della convocazione del I Congresso Internazionale di Confraternite consacrate all’invocazione delle Vergini Patrone (dal 5 all’8 dicembre in Spagna).

Si tratta di un’iniziativa della Confraternita Penitenziale di Nostra Signora di Begoña, patrona di Bilbao, e della Confraternita di Nostra Signora della Virgen Blanca, di Vitoria: entrambe le città ospitano il grande incontro, volto a rafforzare il messaggio cristiano nella promozione della devozione alla Madonna.

In particolare, scopo dell’appuntamento è quello di mantenere il contenuto religioso delle feste patronali nella convivenza con altre religioni e all’interno di una società non confessionale come quella dell’Europa del XXI secolo.

I promotori “rappresentano confraternite molto inquiete, in costante rinnovamento, che hanno una grande base sociale” e cercano di portare il loro modo di vivere “ad altre confraternite”, di “creare un forum di opinione, di dialogo, di aiuto tra alcune confraternite ed altre”, ha spiegato il direttore del Congresso – Carlos García Llata, decano della Facoltà di Teologia di Vitoria – a ZENIT questo giovedì nel contesto della presentazione dell’iniziativa.
 
Confraternite e religiosità popolare, nesso necessario
 
“Rinvigorire la religiosità popolare, il suo significato e il suo valore nella nostra società” è “il fine di questo congresso”, e qui trovano posto le confraternite, ha sottolineato il teologo salesiano.

Si tratta di un elemento chiave, perché “la religiosità popolare è molto importante”: “dal punto di vista della religiosità – spiega –, il linguaggio simbolico è importantissimo” perché “esprime modi di vita, aneliti, comprensione del mondo, della persona, speranze, inquietudini, comprensione del dolore e della gioia”.

“Tutto ciò si canalizza attraverso la religiosità popolare, che utilizza il linguaggio simbolico” e infatti, secondo García Llata, è l’“unico modo” che hanno moltissime persone per esprimere e vivere queste intuizioni, perché forse mancano di altri strumenti concettuali, logici o di preparazione; “per questo la religiosità popolare va valorizzata, perché trasmette una comprensione della vita, dell’essere umano, di Dio, del mondo”.

“La religiosità popolare ha la sua legittimità”, ma ha bisogno di una revisione permanente – ha avvertito –: “se la religiosità popolare perde le sue radici” “diventa una cosa folcloristica, semplicemente culturale, una cosa reiterativa che dà identità sociologica ad un popolo”, “qualcosa che può essere ‘feticistico’, ‘magico’”.

Per questo “richiede sempre una revisione”, “un apporto critico, un apporto di dialogo”, “una spiegazione costante”: “un ruolo proprio delle confraternite”, ha sottolineato.
 
Nella presentazione di questo I Congresso Internazionale, Joseba Rodríguez – tesoriere della Confraternita di Begoña – ha quindi detto: “Le feste patronali manterranno il loro spirito cristiano finché esisteranno le confraternite”.

Queste, in origine, “sono associazioni di laici, con una finalità in primo luogo devozionale, ma anche con un fine di carità: compiere opere di carità nel contesto della Chiesa, aiutare i più deboli”, ha detto il Direttore dell’incontro a ZENIT.

“In definitiva, la confraternita è un movimento all’interno della Chiesa cattolica”; “logicamente tende a rinvigorire i credenti che sono all’interno [di essa], ma è anche uno strumento di evangelizzazione”; “se una confraternita non è evangelizzatrice perde la sua ragion d’essere”, ha affermato.
 
Estesa convocazione
 
L’appello a questo incontro non è rivolto solo ai membri delle confraternite, ma a tutti gli studiosi della religiosità popolare, spiega l’organizzione, consapevole del fatto che le contrafernite e altre associazioni di fedeli – che per la loro dedizione possono assimilarsi alle precedenti, come, tra le altre, le Associazioni di Seguaci, i Patronati, gli Ordini, i Rosari o le Fondazioni – hanno molte cose in comune.

L’inaugurazione dei lavori del Congresso sarà a carico del Vescovo ausiliare di Bilbao, monsignor Karmelo Etxenagusia. Nella seconda giornata, presiederà la celebrazione solenne dell’Eucaristia in onore di Nostra Signora il Vescovo locale, monsignor Ricardo Blázquez, Presidente della Conferenza Episcopale Spagnola.

L’utilità del Congresso si percepisce già in tre ambiti: per le confraternite, in primo luogo, “perché sono protagoniste attive nel modo di vivere, nell’espressione della fede e nella trasmissione della fede”, ha aggiunto García Llata, ma “bisogna recuperare l’autenticità, e dall’altro lato bisogna anche trovare una carta di cittadinanza”.

“E’ legittimo ciò che stiamo facendo – ha spiegato –: stiamo costruendo società, stiamo apportando elementi per una società migliore, per una società molto più giusta, molto più fraterna, molto più sensibile alle dimensioni più profonde dell’umano”. 

“Allo stesso tempo – ha proseguito – sarà anche una convocazione utile per il resto della Chiesa, perché scoprirà che le confraternite non sono una cosa del passato; in questo momento le confraternite hanno anche bisogno di essere valorizzate da molte comunità cristiane”.

Da un punto di vista sociale “credo che le confraternite, con questa preoccupazione che hanno per l’umano, apportino un tocco distintivo alla nostra società, che ha proprio bisogno di rivitalizzazione, di approfondire quelle che sono le radici dell’umanità, il senso dell’umanità di cui tutti abbiamo bisogno”, ha concluso.
 
[Ulteriori informazioni, programma dettagliato e iscrizioni all’indirizzo di posta elettronica info@congresovirgenespatronas.org e sulla pagina web http://www.congresovirgenespatronas.org (che ha aperto il censimento delle Confraternite delle Vergini Patrone)]

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ZENIT Staff

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