A Verona il Papa ha detto “chi è e qual è la sua identità profonda”, secondo il Vescovo di San Marino

Commento al discorso di Benedetto XVI al IV° Congresso Ecclesiale Nazionale

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SAN MARINO, giovedì, 26 ottobre 2006 (ZENIT.org).- Con l’intento di suscitare una riflessione sui compiti della Chiesa Italiana nei prossimi anni, monsignor Luigi Negri, Vescovo di San Marino-Montefeltro, ha scritto un commento al discorso pronunciato dal Pontefice Benedetto XVI al IV° Convegno Ecclesiale, che si è svolto a Verona dal 16 al 20 ottobre.

Il Vescovo ha spiegato che “sostanzialmente il Santo Padre ha detto chi è e qual è la sua identità profonda, qual è il movimento tipico di questa identità e quali sono le responsabilità storiche di questa missione che la Chiesa deve vivere in Italia e non solo per la propria verità e il proprio bene, ma per il bene e la verità della società italiana”.

Secondo monsignor Negri, la parte più intensa e commovente del discorso di Benedetto XVI è stata l’ultima, in cui il Papa ha tratteggiato le responsabilità inderogabili della missione della Chiesa nei confronti della società italiana.

“L’identità più profonda della Chiesa è di essere stata coinvolta in quel salto di qualità di vita che il Papa ha definito la Resurrezione di Cristo”, ha spiegato il presule.

“Siamo i testimoni del Risorto perché partecipiamo alla Resurrezione di Cristo e quindi è questa identità nuova che ci lega definitivamente al Signore e che fa del popolo cristiano il luogo della prosecuzione della Resurrezione”, ha continuato alludendo al tema centrale del Convegno Ecclesiale.

“Quindi non esiste possibilità di tergiversazione, la natura profonda della Chiesa è di essere testimone vivente della Resurrezione di Cristo e di vivere la Resurrezione di Cristo come il quotidiano normale: questo è stato uno dei punti più intensi”, ha commentato monsignor Negri.

Il Vescovo ha quindi fatto riferimento alla lunga tradizione cristiana del nostro Paese menzionata dal Papa riguardo alla “grande tradizione dei Santi, e particolarmente dei Santi della carità”, ed ha parlato di una “tradizione di incarnazione”, cioè di “vita concreta e quotidiana degli uomini, vissuta da uomini che la giudicavano per la fede che avevano ricevuto e di cui erano testimoni”.

Commentando un passaggio del discorso del Santo Padre, monsignor Negri ha sottolineato che “l’identità della Chiesa italiana è l’identità di un popolo che vive la missione come responsabilità di essere vero con se stesso fino in fondo, di esser vero con gli uomini”.

Per tale ragione, le dimensioni di questa missione sono “una inevitabile dimensione di cultura e quindi una capacità di giudizio originale sulla realtà e una capacità di accoglienza incondizionata di tutti gli uomini e dei loro bisogni, nella certezza e per la certezza della Resurrezione”.

Il Vescovo di San Marino-Montefeltro ha quindi precisato che “a questa missione il Papa ha indicato delle inderogabili responsabilità, di carattere culturale, sociale e politico” per questo “una ripresa vigorosa della dottrina sociale deve, illuminare la mentalità del popolo cristiano e sostenere le sue responsabilità di carattere caritativo e operativo”.

Secondo il presule, in merito ai rapporti con la Politica il Papa ha ribadito che “la Chiesa non ha una responsabilità direttamente politica, ma ha una responsabilità attraverso i laici che formati adeguatamente dal punto di vista del diritto della fede vivono la loro testimonianza fino alle problematiche di carattere culturale, sociale e politico contribuendo, con questo tipo di azione, al bene della Chiesa e della società”.

Monsignor Negri ha quindi illustrato i termini inderogabili di questa responsabilità, e cioè: “Il rispetto della vita, il rispetto e l’incremento dell’amore che si realizza in un matrimonio uno, unico,
indissolubile, superando la tentazione di forme deviate di amore”.

E ancora: “La difesa della libertà di cultura, della libertà di educazione, il richiamo alla responsabilità, alla libertà della scuola cattolica, al contributo che ha dato alla storia del nostro paese, alla situazione di inspiegabile discriminazione in cui viene tenuta, dopo tanti anni ancora, dalla incertezza sociale e politica italiana”.

“La missione della Chiesa – ha ribadito monsignor Negri – è quella di annunziare Cristo Risorto, speranza del mondo e il Papa, ha concluso, speranza dell’Italia e attraverso l’Italia, speranza di tutto il mondo”.

[Il discorso integrale di monsignor Luigi Negri può essere letto sul sito web della Diocesi di San Marino–Montefeltro: http://www.diocesi-sanmarino-montefeltro.it]

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ZENIT Staff

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