Il 6 ottobre la Santa Sede ha annunciato la convocazione da parte di Benedetto XVI del primo Sinodo – del suo pontificato – di Vescovi cattolici del mondo (che si celebrerà in Vaticano dal 5 al 26 ottobre 2008) sul tema “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”.
Descritto dallo stesso Benedetto XVI come “un vero maestro della Lectio divina”, il Cardinal Martini, Arcivescovo emerito di Milano, ha rivelato ai microfoni della “Radio Vaticana” la sua gioia per questa convocazione sinodale, sul cui tema riconosce di aver sempre insistito.
“La Chiesa nasce dalla Parola di Dio, il cui significato ultimo è il Verbo stesso di Dio e il Verbo incarnato, Gesù Cristo – ha sottolineato –. E’ la Parola dei profeti, la Parola degli apostoli e, infine, la Parola scritta della Bibbia”.
Nascendo dalla Parola, la Chiesa a contatto con essa “si rinnova, si rigenera, ogni volta che ritorna a questa Parola. In particolare, la Parola della Scrittura è proprio nelle mani della Chiesa, perchè la Chiesa vi attinga largamente e perchè si rinnovi a questo contatto”, ha affermato.
Il porporato ha sottolineato l’importanza di questo tema, perché è “questa Parola di Dio che ci porta alla volontà di Dio stesso, il desiderio di Dio di comunicarsi a noi, ci dice anche qual è il piano di Dio, che cosa vuole Dio da noi, cosa vuole dalla Chiesa, qual è il nostro dovere, qual è il nostro futuro”.
“Quindi, la Chiesa continuamente si rinnova abbeverandosi alla fonte della Parola di Dio, così come si rinnova nutrendosi dell’Eucaristia”, ha sintetizzato.
Seguendo le orme del Concilio Vaticano II, il Cardinal Martini ha ricordato che i padri conciliari hanno esortato la Chiesa ad alimentarsi ancor di più della Parola di Dio – “ciò è avvenuto anche con il rinnovamento liturgico” –. Il Concilio, però, “ha esortato anche tutti i laici a nutrirsi quotidianamente della Parola e ad imparare a pregare dalla Parola”, ha precisato.
Quanto al Sinodo del 2008, “bisogna vedere quali domande porrà più concretamente il Papa”, ma “pare, però, che in ogni caso, partire dalla [Costituzione dogmatica] “Dei Verbum”, che è stato il documento fondamentale sul quale la Chiesa ha espresso la sua convinzione riguardante la Parola di Dio, sarà certamente importante”.
Particolarmente rilevante di questo documento, per il porporato, è il capitolo VI, “che dice che cosa fa la Chiesa con la Parola di Dio”, come “si nutre di essa nella teologia, nella catechesi, nella liturgia”.
“E poi soprattutto quel passo che ha già ricordato varie volte Papa Benedetto XVI, che parla della Parola di Dio nella vita dei cristiani, che devono imparare a meditare sulla Parola con quella che è chiamata oggi la Lectio divina, cioè l’accostamento orante alla Parola di Dio, per imparare a pregare a partire da essa”, ha proseguito.
“Su tutto questo il Sinodo dovrà interrogarsi, dovrà chiedere come abbiamo messo in pratica la Dei Verbum, come viviamo nelle nostre comunità la Lectio divina. Quindi, credo che sarà certamente un momento molto importante, per la storia e la vita della Chiesa”, ha concluso.