Cardinal Bertone: la Basilica Vaticana rappresenta la Chiesa edificata sulla fede di Pietro

In occasione dell’inaugurazione della Mostra “Petros Eni”, allestita nel Braccio di Carlo Magno

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CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 16 ottobre 2006 (ZENIT.org).- La Basilica di San Pietro rappresenta al massimo grado la Chiesa costruita sul fondamento stabilito da Cristo: la fede di Pietro, ha affermato il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano.

Così ha detto il porporato nel presiedere nel pomeriggio di mercoledì 11 ottobre, nell’Atrio dell’Aula Paolo VI, l’inaugurazione della Mostra dal titolo “Petros Eni – Pietro è qui” allestita nel Braccio di Carlo Magno del colonnato di Bernini nel contesto delle celebrazioni per il 500º anniversario della Basilica di San Pietro.

Il principale curatore della Mostra è il professor Antonio Paolucci, Presidente della Soprintendenza per il Polo Museale a Firenze. L’allestimento dà la possibilità di ammirare un centinaio di capolavori provenienti da importanti musei del mondo, che aiuteranno i visitatori a ripercorrere la storia della Basilica Vaticana attraverso un ideale itinerario storico, culturale e spirituale.

“Se ogni chiesa costituisce per i fedeli di un certo territorio un punto di riferimento religiosamente significativo, la Basilica innalzata sulla tomba dell’apostolo Pietro riveste un eccezionale valore per i cattolici del mondo intero”, ha detto il Cardinale Bertone.

“La Sacra Scrittura – ha poi aggiunto – ci insegna che Dio non ha bisogno di templi costruiti dall’uomo, e che il luogo dove ama porre la sua dimora è un cuore umile e un popolo fedele ai suoi valori”.

“Tuttavia, l’uomo pellegrino sulla terra ha bisogno di simboli, e le chiese, che siano di legno o di pietra – dai piccoli oratori di campagna e di montagna fino alle maestose cattedrali – costituiscono segni necessari per la Comunità dei fedeli, che sono la vera Chiesa, edificio spirituale costituito di pietre vive”.

Successivamente il porporato ha affermato che se il Santo Sepolcro a Gerusalemme, è la “memoria insuperabile del mistero pasquale”, la Basilica di San Pietro “rappresenta al massimo grado la Chiesa, costruita sul fondamento stabilito da Cristo: la fede di Pietro, Capo del Collegio apostolico”.

Ricordando poi come dagli inizi del XVI secolo fino alla fine del XVII la Basilica Vaticana sia stata un permanente “cantiere” aperto, il porporato ha quindi affermato che “è suggestivo raccogliere dalla storia proprio l’immagine del cantiere come metafora della Chiesa”.

“Un cantiere – ha spiegato di seguito – in cui l’Edificio spirituale si costruisce giorno per giorno, nell’ascolto della Parola di Dio, nella celebrazione dell’Eucaristia e nella preghiera, ma anche nell’incontro tra i popoli e le culture e nell’elaborazione del magistero collegiale”, come avvenuto nei due ultimi Concili, e in particolare nel Concilio Ecumenico Vaticano II.

“Come ogni chiesa, e anche di più, a motivo del suo universale valore simbolico, San Pietro non può essere prima di tutto e soprattutto ‘casa di preghiera’”, ha detto il porporato auspicando che la Mostra contribuisca a far percepire la Basilica Vaticana anche come “scuola per crescere nella fede”.

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ZENIT Staff

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