Monsignor Flavio Roberto Carraro, Vescovo di Verona, ha aperto la conferenza stampa spiegando che si tratta di “un grande evento non solo per la Chiesa perché i cattolici sono anche cittadini d’Italia” e “ciò che succederà al Convegno Ecclesiale avrà un a ricaduta nella vita civile”.
Il presule ha affermato che il tutto è stato preparato grazie ad “un impegno intenso e continuo” della Conferenza Episcopale Italiana, e della comunità tutta che ha goduto della collaborazione delle istituzioni civili.
In merito al tema del Convegno ecclesiale “Testimoni di Gesù risorto e speranza del mondo” monsignor Carraro ha chiesto: “Che cosa significa testimoni di speranza? Guardando la società che viene avanti abbiamo delle perplessità per i tanti episodi spiacevoli e di dolore. Allora da dove verrà la speranza? Chi sarà la nostra speranza?”.
“E’ Gesù Cristo – ha risposto immediatamente il Vescovo di Verona -. Chi incontra Gesù Cristo rinnova la speranza. Il nostro cammino non è verso il cimitero. Noi abbiamo la certezza della speranza che è Gesù Cristo”.
Monsignor Luciano Monari, Vescovo di Piacenza e Vice Presidente della CEI, ha ricordato invece che “questo incontro ha come primo obbiettivo quello di verificare il cammino della Chiesa italiana negli ultimi dieci anni. Dopo le riflessioni su come rigenerare la fede e due incontri sulla carità, il tema di questo quarto Convegno ecclesiale punta sulla testimonianza di Gesù e il suo messaggio di speranza”.
“La nostra comunità testimonia che Cristo è un vivente. Così come nei primi secoli gli apostoli resero testimonianza con forza della Resurrezione del Signore. Lo fecero perché avevano un amore incontenibile”, ha continuato il Vice Presidente della CEI.
Il Vescovo di Piacenza ha precisato che “in questo Convegno proveremo insieme a rigenerare la speranza. Perché il è evidente che nel mondo c’è una carenza di speranza. La gente cerca il tutto e subito, una ricerca affannosa e frenetica di stimoli per stordire la coscienza. Appiattiti sul possesso, incapaci di attendere il futuro con speranza”.
“Vogliamo fare una riflessione su noi stessi – ha sottolineato monsignor Monari – per respingere il nichilismo e ribadire l’esistenza di una Chiesa che è capace ancora di stupirsi e sperare in un mondo più umano. Per realizzare una Civiltà dell’amore dove la pienezza della gioia viene trasmessa nel dono della reciprocità”.
Monsignor Domenico Mogavero, Sottosegretario della CEI, ha spiegato l’orizzonte culturale entro il quale si colloca il Convegno ecclesiale: “Un linguaggio che non è solo biblico, pastorale ma che si esprime nelle forme culturali classiche dell’arte figurativa classica e contemporanea, con la riscoperta di tesori dell’oreficeria, delle pergamene e dei codici, tutti focalizzati sul tema del Risorto”.
Il Sottosegretario della Cei ha illustrato i diversi itinerari indicati da varie mostre tutte nella “direzione dell’arte nel segno della Resurrezione”, tra cui una mostra sugli “Splendori del Risorto –Arte e fede nelle chiese del Triveneto”, “L’arte e Dio – la scommessa di Carlo Cattani”, la “Via Lucis” proposta dall’Unione cattolica degli Artisti Italiani e “Stauros, le arti figurative e il rapporto con il sacro” (opere d’arte contemporanea della Fondazione Stauros).
Monsignor Mogavero ha sottolineato anche la cultura musicale che avrà la sua massima espressione martedì 17 ottobre con la Prima dell’opera “Resurrexi”, un oratorio sacro per soli coro e orchestra, con testo di Roberto Mussapi e musiche di Alberto Colla.
Don Giorgio Benedetti della Segreteria Generale del Convegno, ha spiegato che “c’è una grande attesa per la visita del Santo Padre, e non essendoci un unico luogo per accogliere tutti i fedeli, sono stati prenotati, lo Stadio, il Palazzetto dello Sport, il parcheggio del Palazzetto dello Sport e Piazza Bra, che possono accogliere almeno 82.000 persone”.