MADRID, domenica, 15 ottobre 2006 (ZENIT.org).- “Credo che tutti condividiamo l’impressione di aver vissuto un’esperienza unica, nuova, che dà inizio ad una fase diversa nella storia della comunicazione cattolica”, ha riconosciuto l’Arcivescovo John Patrick Foley chiudendo giovedì scorso il Congresso Mondiale delle Televisioni Cattoliche (http://www.congresomundialtv.com).
Organizzati dal Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, con la collaborazione dell’Arcidiocesi di Madrid, i tre giorni di lavori hanno riunito nella capitale spagnola più di 250 partecipanti di una cinquantina di Paesi dei cinque continenti con un obiettivo: definire cosa vuol dire essere cattolici in televisione e formare una rete di televisioni cattoliche orientata alla cooperazione con meta evangelizzatrice.
Presidente del suddetto dicastero, monsignor Foley ha chiuso l’evento affermando che la sua continuità ci sarà “attraverso i progetti concreti che sono nati o si sono rafforzati qui”.
“Dobbiamo mantenere e stimolare le relazioni di aiuto e collaborazione che ciascuno di noi ha stabilito”, ha sottolineato.
In questo senso, ha alluso in modo specifico alla “Banca dei Programmi, che ha già 139 titoli offerti dai partecipanti, così come le altre iniziative che abbiamo condiviso e che ci hanno aperto un orizzonte più ampio per la presenza cattolica in televisione”.
“L’Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, che si celebrerà nel marzo prossimo, riceverà notizie dettagliate di questo evento, e quello sarà lo spazio per uno studio su altre forme di continuità che sarebbero auspicabili”, ha annunciato.
Il Congresso “dà inizio ad una fase diversa nella storia della comunicazione cattolica”, “una fase che raccoglierà il meglio dei nostri sforzi precedenti, ma per la quale dobbiamo avere, come ci diceva il messaggio dell’em.mo Cardinal Bertone, fede intrepida e fiducia nella Provvidenza divina”, ha aggiunto.
Nelle conclusioni degli interventi, delle esperienze e delle riunioni celebrate durante il Congresso, è stato segnalato – ha sintetizzato la segreteria organizzativa – che la diversità della presenza a questo appuntamento ha reso possibile un incontro autentico e che tendere ad una comunione più completa è responsabilità di tutti nella creazione di una comunità di rete televisiva.
Un’opzione decisiva di questo Congresso, sottolinea la segreteria, è l’educazione responsabile all’uso dei mezzi di comunicazione nei pubblici più vari.
Tra gli esempi di rete di connessioni televisive presentati al Congresso ha spiccato la suddetta Banca di programmi televisivi cattolici, che ha avuto grande successo.
Un’altra iniziativa che ha contribuito a generare una rete sono state le proposte del Centro Televisivo Vaticano (CTV) di creare una strategia per distribuire ritrasmissioni televisive in diretta, la creazione di centri continentali che possano diffonderle e la necessaria integrazione e presenza in Internet dei contenuti prodotti dal CTV.