Alatri conserva la Reliquia di un’Ostia tramutatasi in carne

CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 14 dicembre 2004 (ZENIT.org).- Per approfondire il tema del Sacramento dell’Eucaristia ZENIT pubblica una serie di storie legate ai Miracoli Eucaristici, curata da Antonia Salzano Acutis, Presidente dell’Istituto San Clemente I Papa e Martire ( info@istitutosanclemente.it) e Curator della Pontificia Accademia “Cultorum Martyrum”.

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L’Istituto San Clemente sta preparando un libro su 80 Miracoli Eucaristici corredato di disegni e fotografie a colori, che uscirà nel marzo del 2005.

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Miracolo Eucaristico di Alatri, Italia (1228)

Al centro dell’Acropoli di Alatri si innalza la Cattedrale di San Paolo (sec. X), che custodisce gelosamente la Reliquia dell’Ostia Incarnata, un Miracolo Eucaristico avvenuto nel 1228, e le spoglie e la statua di San Sisto I, Papa e Martire, Patrono della città. La testimonianza più autorevole su questo Miracolo è contenuta nella Bolla Fraternitas tuae di Papa Gregorio IX del 13 marzo 1228, in cui il Pontefice risponde all’allora Vescovo di Alatri, Monsignor Giovanni V citando direttamente il Prodigio. Ecco il testo in italiano della Bolla Pontificia: «Gregorio Vescovo servo dei servi di Dio al Ven. Fratello Vescovo di Alatri salute ed Apostolica benedizione. Abbiamo ricevuto la tua lettera, fratello carissimo, che ci informava, come una certa giovane suggestionata dal cattivo consiglio di una malefica donna, dopo aver ricevuto dal sacerdote il Corpo sacratissimo di Cristo, lo trattenne nella bocca fino al momento in cui, colta l’occasione favorevole, lo poté nascondere in un panno, dove, dopo tre giorni, ritrovò lo stesso Corpo, che aveva ricevuto in forma di pane, trasformato in carne, come tuttora ognuno può costare coi propri occhi. Poiché l’una e l’ altra donna ti hanno tutto ciò umilmente rilevato, desideri un nostro parere circa la punizione da infliggere alle colpevoli. In primo luogo, dobbiamo rendere grazie, con tutte le nostre forze, a Colui che, pur operando in ogni cosa in modo meraviglioso, tuttavia in qualche occasione ripete i miracoli e suscita nuovi prodigi, affinché, irrobustendo la fede delle verità della Chiesa Cattolica, sostenendo la speranza, riaccendendo la carità, richiami i peccatori, converta i perfidi e confonda la malvagità degli eretici. Pertanto, fratello carissimo, a mezzo di questa lettera apostolica, disponiamo che tu infligga una punizione più mite alla giovane, che riteniamo abbia compiuto l’azione delittuosa più per debolezza che per cattiveria, specialmente perché è da credersi che si sia sufficientemente pentita nel confessare il peccato. Alla istigatrice poi, che con la sua perversità la spinse a commettere il sacrilegio, dopo averle applicato quelle misure disciplinari, che crediamo opportuno di affidare al tuo criterio, imponi che, visitando i Vescovi più vicini, confessi umilmente il suo reato, implorando, con devota sottomissione, il perdono». Il Sommo Pontefice, interpretò l’episodio come un segno contro le diffuse eresie circa la Presenza Reale di Gesù nell’Eucaristia e perdonò le due donne pentite. La Reliquia del Miracolo, consiste in un frammento di Particola convertita in carne ed è racchiusa tra due batuffoli di cotone in un tubicino di vetro. Il tutto è contenuto in un Ostensorio Reliquiario collocato in una nicchia dell’altare dedicato all’ Ostia Incarnata della Cattedrale. Per l’occasione dell’anniversario del 750° è stata coniata una medaglia commemorativa. Essa rappresenta, da una parte, la facciata della Cattedrale, sormontata dal reliquiario dell’Ostia Incarnata e, dall’altra, la figura del busto di Papa Gregorio IX con la Bolla pontificia.

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ZENIT Staff

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