“È una giornata di festa ed è un giorno memorabile: il governo torna in mano agli irakeni”, ha detto il 28 giugno il Patriarca dei caldei cattolici ad AsiaNews .
Ringraziando “tutti coloro che hanno collaborato a questa consegna”, Delly ha detto che “fra tutte le persone, gli irakeni non dimenticheranno mai quello che il Papa ha fatto per l’Iraq”.
Nell’appello lanciato attraverso l’agenzia AsiaNews, il Patriarca ha affermato: “Abbiamo ancora bisogno di tutta la comunità internazionale, dell’Onu e della vostra preghiera. Gli irakeni sono una sola famiglia: caldei, sciiti, sunniti, mazdaici, ecc.. Ma abbiamo bisogno di voi per costruire la pace in Iraq ”.
“Siamo contenti di questa consegna del potere ai loro legittimi proprietari, cioè gli irakeni – ha spiegato Delly –. Essi desiderano governare il paese da sé e sono capaci di farlo”.
“Ringraziamo il Signore che questo giorno sia arrivato senza alcuna difficoltà, perfino 2 giorni prima del giorno designato – ha poi commentato –. È un giorno memorabile…Tutti gli irakeni sono contenti”.
Il Patriarca è cosciente delle difficoltà che ancora ci sono da superare: “Ci sono certe persone che sono violente, che creeranno ancora difficoltà, – ha detto – ma speriamo che prima o poi si convincano che tutto questo è per il bene del popolo irakeno. Non sappiamo se la sicurezza migliorerà, ma siamo ottimisti”.
“Per ricostruire il nostro paese, rovinato da tanti anni, abbiamo ancora bisogno dell’appoggio di tutte le nazioni del mondo, delle Nazioni Unite. Ma occorre ricostruire prima di tutto l’animo e lo spirito di tutti coloro che hanno sofferto e che soffrono ancora”, ha continuato il Patriarca.
Delly ha chiesto non solo l’aiuto materiale, ma anche la preghiera.
“Vi chiedo di pregare per l’Iraq e per tutti gli irakeni – ha invocato –. Ve lo chiediamo ardentemente, perché il Signore ci accompagni. Dio ama l’Iraq, ama questo grande popolo fin dai tempi di Abramo”.
“Proprio ieri abbiamo celebrato la festa di Maria Nostro Soccorso. Lei ci ha aiutati in passato e ci aiuterà anche per le difficoltà che ci attendono”.
Il Patriarca ha concluso il messaggio precisando che: “Occorre non dimenticare che dobbiamo portare la pace non solo in Iraq, ma anche nel resto del mondo, in Palestina, in Africa… Siamo una sola famiglia e Dio è nostro padre; la Chiesa è nostra madre”.