TALLINN, venerdì 30 aprile 2004 (ZENIT.org).- I vescovi cattolici di Lituania, Lettonia ed Estonia, hanno inviato un messaggio congiunto ai sacerdoti, ai religiosi, alle religiose e ai fedeli laici dei loro Paesi richiamandosi al ruolo fondamentale avuto dalla fede cristiana nella storia del Vecchio Continente in vista della svolta storica rappresentata dall’ingresso di 10 nuovi Stati membri nell’Unione Europea.
A conclusione della Quinta Riunione delle Conferenze Episcopali Baltiche (RBBC) tenutasi presso il monastero brigidino di Pirita, nella città di Tallinn (Estonia) dal 26 al 30 aprile, i prelati richiamando le parole una volta pronunciate dal Papa si sono detti convinti “che sulle basi del suo patrimonio storico, spirituale e culturale, l’Europa sia diventata un continente ‘grazie alla forza unificatrice della Cristianità, che ha saputo integrare popoli e culture’”.
“Come vescovi della Chiesa cattolica in questi tre Paesi, condividiamo pienamente l’orgoglio e la gioia dei nostri connazionali in questo momento di svolta per i Paesi che amiamo – hanno aggiunto -. Riconosciamo i tempi difficili e le molte sofferenze del passato ed affrontiamo con fiducia e coraggio le opportunità e le sfide del futuro”.
“Come Europei, vogliamo essere sempre profondamente consapevoli dell’eredità culturale e spirituale del passato e riaffermiamo, facendo nostre le parole di un grande Europeo, Giovanni Paolo II, che ‘Una società che dimentica il proprio passato è esposta al rischio di non riuscire a far fronte al proprio presente e, peggio ancora, di diventare vittima del proprio futuro!’” (cfr. Discorso ai partecipanti ad un Seminario organizzato dalla Robert Schuman Foundation, 7 novembre 2003).
“Le nostre Nazioni, – si legge nella lettera pubblicata quest’oggi – che hanno conosciuto la dolorosa esperienza di una vita priva di libertà in una società atea, possono testimoniare l’importanza della fede e dei valori religiosi per la salvaguardia della dignità umana e per il pieno sviluppo dell’uomo”
“Le nostre Repubbliche baltiche hanno riacquistato la loro indipendenza, pagandola a caro prezzo, e quindi apprezzano molto i valori di libertà e giustizia, che possono condurre ad un più alto senso di responsabilità per garantire il benessere di tutti i cittadini”.
E sulla base di questa patrimonio comune di valori, i vescovi garantiscono il loro impegno nel proclamare, difendere e garantire alle future generazioni di Europei “i valori della dignità umana, la sacralità della vita dal momento del concepimento a quello della morte naturale, il ruolo centrale della famiglia basata sul matrimonio, la solidarietà con i poveri, il principio di sussidiarietà, l’importanza del diritto e la promozione di libertà e democrazia”.
“Con la fiducia che nasce dalla nostra fede nel Signore Risorto e nella preoccupazione che condividiamo con il Santo Padre per tutte le Chiese, affermiamo e ripetiamo con lui: ‘Europa che sei all’inizio del terzo millennio: Apri le porte a Cristo! Sii te stessa. Riscopri le tue origini. Ravviva le tue radici’”, hanno poi concluso.
Al centro dei lavori di questa Quinta Riunione delle Conferenze Episcopali Baltiche si è collocato l’80º anniversario dell’Amministrazione Apostolica di Estonia, stabilita dal Papa Pio XI il 1º novembre 1924, e che le Chiese della regione si preparano a celebrare nel prossimo autunno.