“Mi rallegro con il Senato per l’odierna approvazione del Unborn Victims of Violence Act con un forte voto bipartisan”, ha affermato in un comunicato rilasciato dalla Casa Bianca lo scorso giovedì 25 marzo. “Dobbiamo continuare a costruire nel nostro Paese una cultura della vita; una società solidale in cui la vita di ogni bambino venga accolta e protetta dalla legge.”
“Le donne incinte che hanno subito danni a causa della violenza, e le loro rispettive famiglie, sanno che le vittime in questione sono due – la madre e il bambino non nato – e che entrambe le vittime dovrebbero ottenere tutela e protezione da parte della legge federale”, ha affermato il Presidente.
Il Senato ha approvato la legge con 61 voti a favore e 38 contrari. L’atto già approvato dalla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, introduce un reato federale a se stante, derivante dal procurare la morte o un danno ad un bambino nel grembo della madre, nell’ambito di uno dei 68 reati federali esistenti.
Il senatore John Kerry, probabile candidato democratico alle prossime elezioni presidenziali, ha votato contro il progetto di legge.
Il voto del Senato USA ha trovato il sostegno dei Vescovi e delle diverse organizzazioni pro-vita.
“Diamo il nostro plauso al Senato per aver votato a favore di un provvedimento che renda giustizia alle donne e ai loro bambini”, ha affermato Cathy Cleaver Ruse, Esq., portavoce del Segretariato per le attività pro-vita dei Vescovi statunitensi. “Nessuna donna dovrebbe sentirsi dire di non aver perso nulla, mentre ha perso il proprio figlio per mano di un brutale aggressore.”
La madre di Laci Peterson, Sharon Rocha, ha di recente ribadito la necessità di questa legge in una lettera indirizzata ad una donna componente dell’Assemblea californiana.
“Quando un criminale aggredisce una donna incinta, egli procura due vittime. Io ho perso mia figlia e ho perso anche mio nipote. Fortunatamente, la legge californiana consente una doppia imputazione di omicidio in questi casi. Ma se Laci e Conner fossero stati uccisi nell’ambito di una giurisdizione federale, o nel contesto di un reato federale, la morte di Conner non avrebbe prodotto alcuna imputazione di reato”.
Il Senato ha respinto un disegno di legge alternativo portato avanti dai sostenitori dell’aborto, che non avrebbe considerato il bambino come seconda vittima nell’ambito di un crimine federale. “Siamo grati al Senato per aver ignorato le rivendicazioni offensive della lobby abortista e dei suoi alleati presenti nel Congresso”, ha affermato Ruse.
“Gli attivisti pro-aborto possono fare anche un passo indietro riconoscendo l’esistenza del bambino prima della nascita, ma i loro sforzi per cancellare la sua qualità di seconda vittima nell’ambito di un crimine violento rimangono un insulto a tutte le donne e famiglie che hanno perso i loro cari a causa della violenza”, ha poi aggiunto.
“In questo, come in altri casi, gli attivisti abortisti stanno lavorando contro i reali interessi della donna. Le donne meritano un trattamento migliore di a questo”, ha commentato Ruse prima di affermare: “Chiediamo al Presidente di firmare prontamente questo disegno di legge, per l’emanazione”.
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Mar 28, 2004 00:00