Sono state queste le parole pronunciate dal porporato questa mattina nel corso della celebrazione della messa solenne in memoria delle vittime degli attentati dell’11 marzo a Madrid tenutasi nella Basilica romana di Santa Maria Maggiore, si iniziativa congiunta delle ambasciate di Spagna presso la Santa Sede e l’Italia e del Sovrano Militare Ordine di Malta.
“Ancora una volta Caino ha ucciso Abele! Ancora una volta l’odio dell’uomo ha portato la morte fra persone innocenti!” – ha affermato il cardinal Sodano in una notizia diffusa quest’oggi dal Vatican Information Service (VIS) – E’ il mistero del cuore umano che può pervertirsi e giungere ad amare più la morte che la vita, più le tenebre che la luce”.
Il Cardinale ha così esortato i fedeli a non smarrirsi e a nutrire una salda speranza nella risurrezione che “anche oggi ci porta a guardare alla potenza di Cristo. Egli smosse il grande masso posto dinanzi al suo sepolcro, facendolo rotolare lontano. Egli può smuovere anche i cuori degli uomini più ribelli, può anche aprire gli occhi di chi è cieco”.
Il cardinale ha però sottolineato, allo stesso tempo, che “la fiducia in Dio non ci esime dal nostro impegno personale di lavorare per allontanare i mali che affliggono la nostra società”. Ricordando, in seguito, secondo quanto riferito da “Radio Vaticana”, la celebre frase del “grande Santo spagnolo” Ignazio di Loyola: ”Confidare in Dio, come se tutto dipendesse da Lui ed intanto lavorare come se tutto dipendesse da noi”.
“Oggi però gli uomini sazi di sé possono dare l’impressione di vivere come se Dio non esistesse”, ha ricordato il porporato nella cerimonia che ha visto come partecipanti oltre a numerosi rappresentanti del Corpo diplomatico presso la Santa Sede, anche il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini e il vice-presidente del Consiglio Gianfranco Fini.
“Nostro dovere sarà, quindi, di continuare a richiamare gli uomini del nostro tempo a quei grandi valori morali, che solo possono dare una base sicura all’umana società – ha detto –. Sarà nostro dovere ricordare a tutti il primato di Dio nella nostra vita, di quel Dio che ci ha creati e che un giorno ci giudicherà”.
Con la certezza dell’onnipotenza di Dio “guardiamo sereni al futuro – ha infine concluso il cardinale – continuando a pregare ed a lavorare per un mondo migliore. Certo, nel mondo c’è chi parla di violenza e di morte. Ma con il Papa noi oggi vogliamo gridare al mondo: ‘L’amore è più forte della morte! L’amore trionferà!'”.