CITTA’ DEL VATICANO, martedì 23 marzo 2004 (ZENIT.org).- Le ombre della povertà, della ingiustizia e del secolarismo che si profilano sempre di più sulla società contemporanea chiamano con sempre più urgenza alla proclamazione del Cristo, ha affermato Giovanni Paolo II.
Questo, in sintesi, l’appello del Santo Padre contenuto nel messaggio rivolto alle partecipanti al XV Capitolo Generale delle Suore Missionarie dell’Apostolato Cattolico, ricevute quest’oggi in Vaticano, e che in questi giorni rifletteranno sul tema : “Rinnovare il primo amore – rispondere alle sfide di oggi”.
“In un mondo in cui le ombre della povertà, dell’ingiustizia e del secolarismo coprono ogni continente, la necessità di avere discepole autentiche di Gesù Cristo è più che mai urgente”, ha affermato il Santo Padre nel messaggio in inglese indirizzato alla superiora generale della congregazione, suor Stella Oliz.
“È proprio la testimonianza del Vangelo di Cristo che disperde le tenebre e illumina il cammino della pace, alimentando la speranza anche nei cuori delle persone più emarginate e avvilite”.
“Gli uomini e le donne che incontrate – ha poi proseguito il Pontefice -, provenienti da diverse religione, culture e gruppi sociali, in cerca del senso e della dignità della propria vita non potranno vedere appagato il loro desiderio con una sorta di vaga religiosità”.
“Solo con una fedeltà gioiosa al Cristo e con una ferma proclamazione che Lui è il Signore – una testimonianza fondata sul suo comandamento ‘Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni’ (cfr. Mt 28:19) – potrete aiutare gli altri a conoscerlo. Così facendo farete l’esperienza della bellezza piena e fruttuosa nella vostra vocazione missionaria”, ha poi assicurato loro.
“Tale testimonianza richiede che anzitutto voi stesse contempliate il volto di Cristo. I vostri programmi di formazione iniziale e progressiva devono quindi aiutare tutte le Suore a conformarsi totalmente a Cristo e al suo amore al Padre”, ha ricordato loro il Santo Padre.
“Quanto più si vive in Cristo, tanto più lo si serve negli altri, giungendo fino agli avamposti missionari più remoti e affrontando i pericoli più grandi”, ha affermato il Pontefice nel richiamare l’impegno al quale sono chiamate.
“Assorbite nell’amore travolgente di Cristo, non potete non parlare (cfr. Atti 4:20) di questa sorgente di speranza e di gioia che ha suscitato la vostra prima risposta alla chiamata del Signore e che ha continuato a darvi forza nella vita di servizio apostolico agli altri”.
La congregazione delle Suore Missionarie dell’Apostolato Cattolico, fondata da san Vincenzo Pallotti (1795-1850), è composta da 658 religiose e novizie, che vivono in 81 istituti sparsi in tutto il mondo.