Daily meditation on the Gospel

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Un tesoro di gloria

Meditazione della Parola di Dio di sabato 15 ottobre 2015 – Memoria di Santa Teresa d’Avila

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Lettura
Nonostante la folla che lo segue, il messaggio di Gesù non trova sempre un’accoglienza entusiasta. Ma più di tutto è stato avversato e contestato Gesù stesso. Rifiuto che si è radicalizzato fino all’arresto e alla condanna a morte. Gesù, ormai prossimo alla sua passione, ci istruisce sulla necessità di essere suoi testimoni, e di testimoniarlo con coraggio.
Meditazione
Chi è Gesù per me? Cosa dico di lui di fronte al mondo e agli uomini? C’è un’alternativa da cui non si scappa: o lo riconosco e lo confesso, quindi lo grido con le parole e la vita, oppure lo rinnego, dicendo di non sapere chi sia, che non mi interessa e non ho niente da spartire con lui. Così, però, scelgo pure cosa voglio che faccia Gesù con me nel giudizio finale. Ed essere rinnegati o non riconosciuti davanti a Dio è veramente pesante. È un rischio che corriamo quando siamo i discepoli del Signore in chiesa ma non i suoi testimoni nel mondo. Ogni qual volta l’esercito di chi dice “Padre nostro” la Domenica, poi tace gli altri giorni della settimana. Quando per contare i “cristiani” si deve ricorrere ai registri dei sacramenti, e non al distintivo inequivocabile della vita e dell’amore. E, siccome per essere testimoni ci vuole Dio, in soccorso della nostra fragilità viene lo Spirito Santo. Per questo rinnegare lo Spirito risulta il peccato imperdonabile. Ma che cos’è il peccato, la bestemmia contro lo Spirito? In attesa di risposte più complete, questo peccato fa sicuro riferimento all’azione dello Spirito in noi. Lo Spirito porta Gesù, personalizza la sua presenza in tutta la nostra vita, ce lo fa sentire vivo ed operante, ci rende capaci di portare la verità e tutta la verità. È più della presenza fisica di Gesù, se egli ci assicura che è meglio che lui se ne vada per poterci mandare lo Spirito come avvocato e consolatore. Lo Spirito non solo è con noi, ma è in noi, ci dà forza e soffia potentemente portandoci dove vuole. Conosce, accordandoli, il segreto di Dio e dell’uomo. Ci suggerisce di dire “Padre” a Dio. Ora, arrivare a rinnegare questa evidenza, cioè bestemmiare lo Spirito, quando senti che Dio è Dio e agisce in te, sentirlo e negarlo, è veramente una tragica eventualità da cui è impossibile venir fuori. Vedere il sole, sentirne il calore sulla pelle e negarne l’evidenza, l’esistenza, ecco che cos’è il difficile, ma veramente difficile, peccato contro lo Spirito. Che Dio, come già fa, ci preservi da questo imperdonabile peccato.
Preghiera:
Spirito Santo, fuoco d’amore, illumina e guida la nostra vita. Perché senza paura possiamo confessare che Gesù è il Signore, anche se per farlo davanti al mondo e nei tribunali degli uomini, abbiamo bisogno che tu ci assista e ci difenda.
Agire:
Invocherò lo Spirito Santo, perché guidi i miei passi e mi porti dove vuole Dio, compiendo sempre e in tutto la sua santa volontà.
***
Meditazione a cura di mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, tratta dal mensile MessaMeditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it.

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ZENIT Staff

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