Udienza Generale (11/03/2020) - Foto © Vatican Media

“Tutti uniti”

Saluto del Santo Padre ai pellegrini di lingua italiana – Udienza Generale (l’11 marzo 2020)

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In questo momento, vorrei rivolgermi a tutti gli ammalati che hanno il virus e che soffrono la malattia, e ai tanti che soffrono incertezze sulle proprie malattie.

Ringrazio di cuore il personale ospedaliero, i medici, le infermiere e gli infermieri, i volontari che in questo momento tanto difficile sono accanto alle persone che soffrono.

Ringrazio tutti i cristiani, tutti gli uomini e le donne di buona volontà che pregano per questo momento, tutti uniti, qualsiasi sia la tradizione religiosa alla quale appartengono. Grazie di cuore per questo sforzo.

Ma non vorrei che questo dolore, questa epidemia tanto forte ci faccia dimenticare i poveri siriani, che stanno soffrendo al confine tra Grecia e Turchia: un popolo sofferente da anni. Devono fuggire dalla guerra, dalla fame, dalle malattie. Non dimentichiamo i fratelli e le sorelle, tanti bambini, che stanno soffrendo lì.

Saluto con affetto voi, cari fratelli e sorelle di lingua italiana. Vi incoraggio ad affrontare ogni situazione, anche la più difficile, con fortezza, responsabilità e speranza.

Anche vorrei ringraziare la parrocchia del carcere “Due Palazzi” di Padova: grazie tante. Ieri ho ricevuto la stesura della Via Crucis, che voi avete fatto per il prossimo Venerdì Santo. Grazie per aver lavorato insieme tutti, tutta la comunità del carcere. Grazie per la profondità delle vostre meditazioni.

Rivolgo ora un particolare saluto ai giovani, agli anziani, ai malati e agli sposi novelli. Possiate vivere questo tempo quaresimale con lo sguardo fisso su Gesù che ha sofferto ed è risorto, ricevendo dal suo Spirito consolazione e mitezza.

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ZENIT Staff

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