Indigeni in Perù - Wikimedia Commons

Papa: "Popoli indigeni modello di convivenza con il creato"

Il Santo Padre ha inviato un Messaggio per la Campagna di Fraternità promossa dalla Chiesa brasiliana per la Quaresima

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Il Signore ha donato all’uomo un ambiente di “straordinaria bellezza”, tuttavia spesso aggredito dal desiderio sfrenato di profitto. Per riappropriarcene, è opportuno oggi riflettere su un modello di sviluppo sostenibile.
Questo, in sintesi, il Messaggio di Papa Francesco per la Campagna di Fraternità promossa dalla Chiesa brasiliana per la Quaresima, pubblicato oggi, 1° marzo 2017. Quest’anno, l’appuntamento si svolge sul tema degli ecosistemi e sulla difesa della vita.
La riflessione del Pontefice parte proprio dal Brasile, di cui egli riconosce la bellezza ambientale. “Il Creatore è stato generoso con il Brasile, in quanto gli ha concesso una varietà di ecosistemi di straordinaria bellezza”, scrive. Ma purtroppo, aggiunge, sono anche presenti i segni di aggressione alla creazione e di deterioramento della natura.
Bergoglio ricorda allora l’impegno della Chiesa brasiliana per la cura dell’ambiente e dei poveri, nonché per studiare le cause dei problemi ecologici e i modi per superarli.
A tal proposito egli parte dal 1979, anno in cui fu attuata la Campagna di Fraternità, incentrata sul tema: “Preservare ciò che è di tutti”. Su questa scia prosegue l’iniziativa che oggi trae ispirazione dal versetto biblico “Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse”. Di qui il suo invito a “prendersi cura del creato, in modo speciale degli ecosistemi del Brasile, dei doni di Dio e di promuovere relazioni fraterne con la vita e la cultura dei popoli, alla luce del Vangelo”.
Secondo il Papa questa campagna ci sollecita a ringraziare e rispettare “la diversità della natura che si manifesta nei diversi ecosistemi del Brasile – un vero dono di Dio – attraverso la promozione di relazioni rispettose” dei popoli che vivono in tali contesti. Questa – sottolinea Francesco – è una delle più grandi sfide in tutte le parti della terra, perché “il degrado ambientale è sempre accompagnato dall’ingiustizia sociale”.
Infine il Santo Padre chiama in causa i popoli indigeni, definendoli un modello “di come la convivenza con la creazione può essere rispettosa”, feconda e misericordiosa. Guardando a loro – conclude il Papa – è “possibile trovare un modello sostenibile che può essere un’alternativa al desiderio sfrenato di profitto che esaurisce le risorse naturali e danneggia la dignità del povero”

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ZENIT Staff

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