Nella laica Francia cresce il numero di chi si innamora di Cristo

Un documento della Conferenza Episcopale rileva che 3.600 adulti saranno battezzati nel 2014, con un aumento del 50% rispetto al passato

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Molti potrebbero stentare a crederci. Nella Francia del presidente socialista Francois Hollande, strenuo alfiere laico e progressista, del ministro dell’Educazione Vincent Peillon, che vorrebbe sopprimere l’ora di religione nelle scuole, della legge mariage pour tous e della legge che eleva l’aborto a “diritto”, il numero di adulti che si fanno battezzare registra un’impennata.

Lo rileva una relazione della Conferenza Episcopale di Francia, che viene pubblicata ogni anno nelle settimane precedenti alla Pasqua. In quella uscita in questi giorni vi si legge una proiezione secondo la quale, soltanto nell’anno 2014, saranno battezzati 3.631 adulti dai 18 anni in su, oltre a 1.500 adolescenti dai 12 ai 18 anni. Ad essi si aggiungono altri cento battesimi di adulti nei territori francesi d’oltremare.

Per avere idea dell’entità del fenomeno, basta attuare un confronto con quanto avveniva sino a pochi anni fa. Nel 2005 i battesimi di adulti e adolescenti furono 2.409, circa un 50% in meno rispetto al 2014.

D’altronde, negli ultimi 10 anni è cresciuto il numero di francesi che decidono di avvicinarsi alla fede in età adulta. Se ne contano 29.037, che diventano 31.576 se si tiene conto anche dell’anno 2004.

Secondo alcuni dati che si è riusciti a raccogliere, il 5% di queste persone che intraprendono ex novo un cammino di conversione al cattolicesimo provengono da famiglie di cultura islamica (sono 180 soltanto quest’anno). Due terzi di questi nuovi cattolici sono donne. Riguardo alle professioni, il 22% sono lavoratori dipendenti, il 25% funzionari, il 10% liberi professionisti, il 16% sono studenti e infine l’8% è composto da casalinghe.

Colpisce la giovane età media di queste persone. La maggior parte di loro ha tra i 20 e i 35 anni, e desidera compiere importanti scelte di vita permanenti, avendo al proprio fianco una persona da prendere come marito o come moglie. Persona con cui generare dei figli a cui trasmettere la fede cristiana.

C’è poi un dato significativo che è cambiato rispetto al passato. Nel 2003 il 35% degli adulti convertiti proveniva da famiglie di estrazione cristiana (anche se spesso non praticanti) e un altro 35% da famiglie dichiaratamente non credenti. Ebbene, nel 2014 sono aumentati del 45% i neo-battezzati che hanno alle spalle famiglie cristiane, e fino al 20% quelli provenienti da famiglie non cristiane. Il numero di coloro i quali provengono dall’Islam oscilla, ogni anno, tra i 100 e i 180.

Il battesimo degli adulti “è sempre un’esperienza imprevista e inattesa – spiegava negli anni scorsi il Servizio nazionale di catecumenato a Migranti-press -. La richiesta non dipende dalle capacità intellettuali o da un ambiente favorevole. Il catecumeno diventa ricercatore di Dio e cristiano perché sente che in questo percorso di fede troverà un nuovo senso da dare alla propria vita, nuove ragioni per vivere ed agire. Vive una esperienza di liberazione provando un sentimento di gioia e di pace interiore, una ritrovata fiducia in sé stesso, un’audacia che lo porta ad agire, testimoniare e donarsi”.

Questi dati, inspiegabili se letti alla luce della tendenza politica che vige oggi in Francia, testimoniano una capacità propria della Chiesa e che ricorre nel corso dei secoli nelle più disparate latitudini. Ossia, quella di saper avanzare nelle avversità.

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Federico Cenci

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