Mons. Eterovic: sarà un Sinodo prevalentemente pastorale ed ecclesiale

I cristiani, “garanzia della possibilità di un futuro di pace”

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ROMA, venerdì, 8 ottobre 2010 (ZENIT.org).- Senza trascurare il quadro sociale e politico della regione, il Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente sarà pevalentemente pastorale ed ecclesiale. Lo ha detto questo venerdì nella conferenza stampa di presentazione, il Segretario generale del Sinodo, mons. Nikola Eterovic. 

Intervenendo alla Sala Stampa della Santa Sede, mons. Eterovic si è detto “convinto che dai lavori verrà fuori una Chiesa ancora più viva, più in comunione, più consapevole della propria identità cristiana e per questo capace, nonostante sia una minoranza, di portare avanti il dialogo con ebrei e musulmani per il bene di tutti”.

Inoltre, ha aggiunto, dal Sinodo “verrà anche un invito alla comunità internazionale per fare in modo che i popoli della regione mediorientale intraprendano finalmente strade di pace e riconciliazione, nel rispetto dei diritti e doveri di ciascuno”.

“In Medio Oriente – ha sottolineato – i cristiani sono di casa e, nonostante le tempeste della storia, restano a garanzia della possibilità di un futuro di pace nella giustizia per tutti”.

Nella sua presentazione mons. Eterovic ha sottolineato innanzitutto la necessità di salvaguardare “la varietà di Tradizioni, di spiritualità, di liturgia, di disciplina” che costituisce una grande ricchezza non solamente per le Chiese orientali cattoliche, bensì per tutta la Chiesa cattolica.

Tra gli aspetti importanti dell’Assemblea sinodale il presule ha quindi evidenziato la presenza di tre invitati speciali: il Rabbino David Rosen, direttore del Dipartimento degli Affari religiosi dell’American Jewish Committee – che si rivolgerà all’Aula sinodale mercoledì 13 ottobre alle ore 18.00 – e due rappresentati islamici, ossia il sunnita Muhammad al-Sammak, Consigliere politico del Gran Mufti del Libano, e lo sciita Ayatollah Seyed Mostafa Mohagheh Ahamabadi, professore di Diritto all’Università di Teheran – che parleranno ai Padri sinodali giovedì 14 alle 18.00 -.

“Si tratta – ha spiegato mons. Eterovic – degli Invitati del Santo Padre Benedetto XVI, la cui presenza è alquanto significativa, segno della disponibilità della Chiesa Cattolica a continuare il dialogo con l’Ebraismo, con cui i cristiani hanno rapporti del tutto speciali, come pure con l’Islam, così ben presente nella regione Mediorientale”.

“All’Assemblea sinodale – ha continuato – parteciperanno come Delegati fraterni, rappresentanti di 13 Chiese e comunità ecclesiali, storicamente ben radicati nel Medio Oriente. La loro presenza è un segno eloquente della volontà di proseguire il dialogo ecumenico che ha già dato tanti risultati positivi soprattutto nella regione”.

Il Sinodo, ha ribadito il presule, sarà anche un’occasione per sostenere sempre più, sia spiritualmente che materialmente, i fratelli del Medio Oriente: “Vivere in Terra Santa dovrebbe essere scoperto sempre di più come un privilegio connesso con una missione particolare. È di interesse di tutta la Chiesa che la Terra di Gesù non diventi un museo pieno di monumenti e pietre preziose, bensì che continui ad essere una Chiesa viva, costruita con pietre vive”.

“I cristiani nel Medio Oriente sono spesso artigiani della pace e fautori del perdono e della riconciliazione, così necessaria nella regione”, ha infine concluso.

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ZENIT Staff

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