Mons. D'Ercole: Dobbiamo riscoprire la bellezza e la semplicità dei segni di Dio

Straordinaria partecipazione della cittadinanza di Ascoli Piceno alla Festa di S. Emidio

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Una straordinaria partecipazione di fedeli ha caratterizzato, anche quest’anno, la Festa di Sant’Emidio ad Ascoli Piceno.
Ieri dopo la Santa Messa in Cattedrale  con la presenza anche del Vescovo ausiliare di Napoli, città di cui Sant’Emidio è compatrono,  si è svolta la tradizionale processione della statua del Santo per le vie del centro storico insieme alla preziosa reliquia della Sindone, esposta in questa giorni in Duomo.
Al termine  il Vescovo di Ascoli Piceno Giovanni D’Ercole, in occasione dell’anno Santo della Misericordia, ha fatto varcare ai partecipanti  la porta santa in Cattedrale per il rito dell’indulgenza e quindi ha rivolto il saluto finale alla comunità.
Durante il suo intervento Mons. D’Ercole ha voluto vicino una rappresentanza del Sestiere di Porta Tufilla che ha conquistato il palio della Quintana di luglio, per sottolineare lo stretto legame tra la festa Sant’Emidio e il corteo storico della città. Il Vescovo ha poi annunciato che il giardino vescovile sarà intitolato al Santo Patrono e vi sarà anche coltivato il basilico, tradizionale simbolo di devozione.
E proprio l’immagine del giardino è stata di nuovo citata dal Vescovo nel suo indirizzo di saluto agli ascolani: “cosi come il giardino di S. Emidio è stato ripulito dalle erbacce e restituito a nuova vita a disposizione della città, cosi dobbiamo fare pulizia dentro il nostro cuore per farlo rifiorire come spazio aperto alla bellezza, alla solidarietà, all’impegno civico e all’amore verso il prossimo“. “Dobbiamo riscoprire la bellezza e la semplicità delle piccole cose quotidiane – ha proseguito Mons. D’Ercole – avere la capacità di riconoscere nei fratelli, nella natura, ovunque i segni di Dio, della sua misericordia e del suo amore infinito”. Quindi l’appello ai giovani “a ricercare la propria strada con responsabilità accettando la fatica esistenziale senza facili compromessi “invitando  ciascuno “a fare la propria parte e a collaborare per  bene comune  in famiglia, nella parrocchia, nella società”.
Oggi ci sarà la giostra della Quintana con il corteo tradizionale che conta 1400 figuranti. Una delle rappresentazione medioevali – rinascimentali tra le più spettacolari di tutta Europa.
 

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ZENIT Staff

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