La solennità dell’Immacolata Concezione è lo spartiacque del tempo di Avvento, perché riunisce mirabilmente l’attesa del popolo di Israele per la venuta del Messia, la speranza della vita eterna e la consolazione quotidiana della presenza viva di Gesù Risorto. Essa è dunque un filo prezioso che congiunge e risalta tutte le feste mariane dell’Anno liturgico.
L’annunzio dell’angelo è la prima esperienza da noi conosciuta di Maria Immacolata, perché la creatura inviata da Dio alla giovane donna di Nazareth presuppone una purezza del cuore e del corpo che gli avrebbe permesso di comprendere la missione affidatagli. Maria ha potuto dire il suo “Amen”, perché Immacolata nel cuore, nella mente e nel corpo. Concepita senza peccato, darà alla luce Colui che avrebbe salvato l’uomo dai suoi peccati.
La maternità divina di Maria è stata il frutto più prezioso del suo essere concepita senza il peccato originale. Maria viene scelta da Dio per diventare Madre del Redentore. Colui che doveva salvare il mondo dal male, dal peccato e dalla morte ha trovato nel grembo verginale di Maria la sua santa dimora, dove edificare l’umanità del Figlio di Dio.
Essere Immacolata Concezione dona senso e valore alla festa della Candelora, la quale racconta la motivazione per la quale Maria si era recata al tempio: la purificazione della Madre e il riscatto del Figlio. La purificazione della Madre, avvenuta a 40 giorni della nascita del suo Figlio, può essere pienamente compresa solo alla luce del mistero dell’Immacolata Concezione.
Come Gesù, senza aver commesso alcun peccato, si è accostato da Giovanni Battista per ricevere un battesimo di conversione, così Maria ha ricevuto la purificazione rituale per la gravidanza anche se estranea da ogni forma di peccato. Maria ha ricevuto da Dio la missione di sostenere gli uomini nella lotta con il peccato. Tutta la Bibbia inizia con il libro della Genesi presentando la battaglia tra la donna e l’antico serpente, e finisce con la lotta nel libro dell’Apocalisse dove la donna combatte contro il dragone infernale. Maria partecipa alla lotta e il suo divino Figlio sostiene e ottiene la vittoria sul male, sul peccato e sulla morte.
La salita a Gerusalemme della Santa Famiglia di Nazareth, quando Gesù aveva 12 anni, rivela l’atteggiamento di Maria davanti alla preoccupazione dello smarrimento del Figlio. Il suo essere Immacolata Concezione non la risparmia dall’angoscia e dalla trepidazione umana. Maria e il suo sposo Giuseppe hanno vissuto momenti di grande tribolazione per la scomparsa del loro Figlio, ma la grazia dello Spirito Santo gli ha reso la forza di non demordere nella ricerca, gli ha offerto la lucidità di cercarlo dapprima tra i parenti ed infine gli ha concesso la grazia di pensare che il loro Figlio possa essere rimasto nel tempio, vicino a Dio Padre.
Maria ha ascoltato alcune parole di Gesù che potevano risultare difficili da comprendere e facilmente potevano rischiare di suscitare sentimenti di tristezza o delusione “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?” (Lc 2, 49). L’essere senza peccato non la sottrae dalla capacità di comprendere sempre ciò che sta succedendo: Maria e Giuseppe non compresero le parole del suo Figlio (Lc 2,50), ma sicuramente accettarono quella situazione senza lamentarsi, confidando nella bontà di Dio che sempre permette alcuni eventi in vista di un bene più grande.
Essere Immacolata Concezione ha permesso a Maria addolorata la forza di rimanere a piedi della Croce, la grazia di non ribellarsi a quell’evento incomprensibile, il conforto di sentirsi sostenuta dalla fede, la consolazione di attendere la speranza della risurrezione. Anche se l’anima di Maria è stata trafitta dalla spada del dolore, anche se il suo viso lacrimava per le atroci sofferenze del Figlio, anche se il suo cuore era rattristato per l’abbandono degli apostoli per l’incredulità della folla e dei capi religiosi, Ella ha avuto il dono di riconoscere i segni dell’amore di Dio.
La presenza di Maria all’interno del cenacolo per invocare il dono dello Spirito Santo è stata una grazia offerta alla prima comunità cristiana in virtù del suo cuore immacolato. Maria dopo essere stata testimone della risurrezione del Figlio, e dopo avere constatato la sua vittoria sul peccato e la morte, vuole invitare tutti a credere pienamente all’opera di salvezza del Figlio e all’esistenza del regno dei cieli dopo la morte. Lei aveva compreso nel suo animo umile e puro che la nuova realtà di comunione con suo Figlio sarebbe avvenuta attraverso lo Spirito Santo.
L’Assunzione in cielo di Maria nell’anima e nel corpo è stata un dono della sua fedeltà come discepola del Signore, ma la radice di questa grazia è racchiusa nel suo essere Immacolata Concezione. Maria ha custodito la sua verginità prima, durante e dopo il parto, rivelando al mondo intero l’origine del suo concepimento per opera dello Spirito Santo. Il fatto che il suo corpo sia rimasto integro testimonia la sua fedeltà all’adesione perenne a Dio, durante una vita condotta senza contaminarsi con alcuna forma di peccato.
Davanti a queste riflessioni viene spontaneo domandarsi: quali sono i doni che Maria vuole concederci in questo giorno pieno di grazia? Maria vuole svelare ad ogni figlio la conoscenza della vera essenza di Dio, quale Padre buono e misericordioso, per riconciliarsi con le ribellioni della propria storia personale e soprattutto per vivere la propria vita senza la paura del domani e senza le ansie paralizzanti della vita presente.
Maria desidera che ogni cuore possa diventare puro, ogni sguardo possa donare compassione, ogni mano possa essere tesa verso i bisogni dell’altro, ogni piede possa servire per avvicinarsi al povero e non per scansarsi con indifferenza. L’Immacolata Concezione è la festa dei figli che onorano le qualità della Madre, avendo nel loro cuore la certezza che la Madre è sempre pronta a donare la sua vita per i suoi figli, e sempre pronta a condividere tutti i suoi tesori più preziosi.
Disegno del M° Carmelo Raco
L'Immacolata Concezione, "luce" di tutte le feste mariane
Maria svela ad ogni figlio la conoscenza dell’essenza di Dio misericordioso, per riconciliarsi con le ribellioni della propria storia e vivere senza paura del domani e le ansie paralizzanti del presente