San Giuseppe dormiente © Associazionegiovannipaolo2bisceglie.It

Il segreto della "serenità" del Papa? San Giuseppe dormiente

In una conversazione con i membri dell’Unione superiori maggiori riuniti, confida: “La mia pace è un regalo del Signore”

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“Se c’è un problema, io scrivo un biglietto a san Giuseppe e lo metto sotto una statuetta che ho in camera mia. È la statua di san Giuseppe che dorme”. È quanto ha detto il Papa incontrando il 25 novembre scorso nell’aula del Sinodo i membri dell’Unione superiori maggiori riuniti per l’80esima assemblea generale sul tema “Andate e portate frutto. La fecondità della profezia”.
L’Osservatore Romano ha pubblicato il testo del dialogo nella sua edizione italiana del 10 febbraio 2017. L’intero scambio, durato tre ore, sarà pubblicato da La Civiltà Cattolica l’11 febbraio nel numero 4mila della rivista dei gesuiti.
A chi gli ha chiesto quale fosse il segreto della sua “serenità”, il Pontefice ha risposto scherzosamente: “Non prendo pastiglie tranquillanti!”. Ed ha aggiunto: “Gli italiani danno un bel consiglio: per vivere in pace ci vuole un sano menefreghismo”.
“Io – ha proseguito – non ho problemi nel dire che questa che sto vivendo è un’esperienza completamente nuova per me.  A Buenos Aires ero più ansioso, lo ammetto. Mi sentivo più teso e preoccupato. Insomma: non ero come adesso”.
Ora infatti, afferma di aver avuto “un’esperienza molto particolare di pace profonda dal momento che sono stato eletto. E non mi lascia più. Vivo in pace. Non so spiegare”.
Spiega che ha avviato una riforma della Curia romana e che ci sono “problemi” in Vaticano, anche la “corruzione”. Francesco afferma però di essere “in pace”.
Racconta allora che “se c’è un problema, io scrivo un biglietto a san Giuseppe e lo metto sotto una statuetta che ho in camera mia”. Si tratta della statua di San Giuseppe dormiente. “E ormai lui dorme sotto un materasso di biglietti! Per questo io dormo bene”.
Il Papa ha poi sottolineato che prega spesso: “Il breviario mi piace tanto e mai lo lascio. La Messa tutti i giorni. Il rosario… Quando prego, prendo sempre la Bibbia. E la pace cresce. Non so se questo è il segreto… La mia pace è un regalo del Signore”.
Il consiglio di Francesco per ricevere ciascuno questa pace è “trovare la radice dell’elezione che il Signore ha fatto su di lui”. “Per questa strada – ha aggiunto – si può andare dalla croce alla pace”.

L’invito è però a non “lavarsi le mani dai problemi”. Egli rileva che “nella Chiesa ci sono i Ponzio Pilato che se ne lavano le mani per stare tranquilli”. Ma – aggiunge – “un superiore che se ne lava le mani non è padre e non aiuta”.

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Anne Kurian-Montabone

Laurea in Teologia (2008) alla Facoltà di teologia presso l'Ecole cathedrale di Parigi. Ha lavorato 8 anni per il giornale settimanale francese France Catholique" e participato per 6 mese al giornale "Vocation" del servizio vocazionale delle chiesa di Parigi. Co-autore di un libro sulla preghiera al Sacro Cuore. Dall'ottobre 2011 è Collaboratrice della redazione francese di Zenit."

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