I leader delle Chiese cristiane in Terra Santa: non lasciateci soli

In un incontro con una delegazione ecumenica

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GERUSALEMME, venerdì, 3 aprile 2009 (ZENIT.org).- Leader di varie Chiese cristiane si sono riuniti con una delegazione ecumenica che ha visitato la Terra Santa e hanno spiegato la sempre più difficile situazione in cui si trovano i cristiani della regione. “Non lasciateci soli”, hanno chiesto.

La delegazione, formata da un’équipe di “Living Letters” – come spiega sulla sua pagina web il Consiglio Mondiale delle Chiese -, è stata informata delle molte forme in cui le Chiese della regione cooperano per prestare servizi sociali e chiedere pace e giustizia.

La delegazione ha potuto constatare che “la già scarsa popolazione di cristiani palestinesi continua a diminuire e la vita risulta sempre più difficile per i palestinesi che vivono sotto l’occupazione israeliana. L’opera delle Chiese è sottoposta a una pressione crescente e ha un disperato bisogno di aiuto”.

Le “Living Letters” sono piccoli gruppi ecumenici internazionali che viaggiano in luoghi in cui i cristiani lottano per superare la violenza. Il loro obiettivo è esprimere la solidarietà della famiglia ecumenica e informarsi sul modo in cui la gente risolve i problemi che si trova ad affrontare.

Per sette giorni, la delegazione si è riunita con i leader delle Chiese locali: il Patriarca ortodosso greco Teofilo III, il Patriarca latino Fouad Twal, il Vescovo luterano Munib Younan e il chierico Robert Edmunds, rappresentante del Vescovo anglicano Suheil Dawani.

I leader cristiani hanno segnalato, tra i fattori che contribuiscono agli alti tassi di emigrazione dei cristiani palestinesi, “le politiche di alloggio discriminatorie, la demolizione di case palestinesi per fare spazio a insediamenti israeliani, gli alti tassi di disoccupazione e la violenza dei coloni israeliani”.

Il Patriarca Twal ha comunicato l'”amaro senso di impotenza tra i cristiani della Palestina” dopo 60 anni di occupazione. “Continuiamo a pregare – ha affermato – e crediamo nel potere della preghiera. Riponiamo la nostra speranza nella nuova amministrazione degli Stati Uniti, ma abbiamo bisogno del sostegno dei Paesi di tutto il mondo”.

Il Patriarca Teofilo III ha detto che una forte presenta cristiana in Terra Santa è estremamente importante e il suo Patriarcato sta lavorando fermamente per promuovere la riconciliazione nella regione.

“I cristiani hanno bisogno di sostegno morale, hanno bisogno di sentire che non sono soli. Un contributo molto importante al processo di pace è l’istruzione, ovvero iniziative che permettano ai giovani di riunirsi, di conoscere reciprocamente i loro simboli religiosi e di eliminare i pregiudizi”, ha segnalato.

Il Vescovo Munib Younan, dal canto suo, ha detto: “Ho viaggiato molto in tutto il mondo ed è la prima volta che vedo bambini senza sorriso. I bambini di Gaza non possono sorridere, dov’è la coscienza del mondo?”.

Il presule ha aggiunto che è ormai passato il tempo dei negoziati ed è ora di agire. “Le Chiese non devono restare in silenzio su questo. Devono levare le proprie voci profetiche. Non lasciateci soli nella nostra lotta”.

“Aiutateci a levare la nostra voce per parlare con maggiore chiarezza della giustizia, della divisione di Gerusalemme, della fine dell’occupazione e di uno Stato possibile per i palestinesi, perché possano vivere accanto allo Stato di Israele”, ha concluso.

Per ulteriori informazioni, http://www.oikoumene.org/

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ZENIT Staff

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