"Fratel Cosimo. Un bagno di luce"

Un libro di padre Rocco Spagnolo su un’apparizione che sarebbe avvenuta in Calabria. Da quell’evento è nata una realtà mariana

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La realtà mariana dello Scoglio, nella locride, in Calabria, continua a calamitare a sé milioni di pellegrini. Si tratta del luogo in cui, nel 1968, a fratel Cosimo Fragomeni (terziario francescano) sarebbe apparsa la Madonna, su uno scoglio in aperta campagna.
Quanto accaduto e l’evolversi dei fatti sono raccontati, con precisione storica e lucida analisi, dal Sacerdote Rocco Spagnolo, Padre Spirituale di fratel Cosimo (è anche superiore dei Missionari dell’Evangelizzazione, fondati da P. Vincenzo Idà, di cui è in corso la causa di beatificazione e canonizzazione) nel libro “Fratel Cosimo. Un bagno di luce”, edito dalla San Paolo nel 2013.
Nel testo, l’autore, presenta i pronunciamenti che, nel corso degli anni, i vescovi hanno espresso in merito allo Scoglio. Il tutto, per evidenziare come fratel Cosimo si sia sempre sottoposto all’autorità ecclesiale. Il cammino del terziario francescano, quindi, è un cammino d’ubbidienza ed ascolto ai superiori.
P. Rocco racconta alcune delle storie di conversione frutto dell’incontro con fratel Cosimo e la realtà mariana, facendo parlare i diretti interessati. Riporta, da cronista, il cammino cominciato proprio allo Scoglio. Indica fratel Cosimo come “mistico” perché egli ha fatto esperienza di Dio.
Infatti – scrive l’autore – “qui, allo Scoglio, prima c’è l’incontro col Risorto, poi la catechesi e la morale. Tante volte siamo preoccupati che la gente osservi i comandamenti di Dio prima ancora di conoscere il Dio dei comandamenti. Fratel Cosimo ha fatto esperienza di Dio. È testimone di quanto Gesù ha fatto.
Ecco perché è credibile e la sua predicazione e preghiera a volte è accompagnata da segni e frutti evangelici”. Fa notare, inoltre, che “la gloria di Dio e la perfezione non consistono nel fare grandi cose, ma nel sacrificio totale del proprio io”.
Il successore di P. Idà, attraverso la scorrevole e piacevole lettura, riesce a trasferire “la pace dello Scoglio” nelle mani e nei cuori di quanti portano con sé il libro come strumento fondamentale di conoscenza del luogo mariano. Uno scritto fedele alla realtà mariana.
Per “fedele” s’intende sia che gli avvenimenti dello Scoglio sono stati veri e reali, ma anche che, quanto accaduto, è accompagnato da un’esposizione profetica e dinamica verso l’avvenire.
L’autore non manca, infatti, di evidenziare i segni dei tempi, le vie, gli sguardi, i misteri… affinché anche in futuro, chi approda allo Scoglio, possa usare il volume come chiave d’accesso ad una realtà che arricchisce continuamente la chiesa e la vita di chi ne entra in contatto.
È un testo capace di ristabilire dignità teologica a fenomeni, avvenimenti e fatti storici che, inizialmente, non sono stati correttamente presentati. Qualcuno, infatti, dubitava di qualche circostanza, di talune affrettate attribuzioni, di eccessi emotivi e sentimentali.
Questo atteggiamento è lecito e perfino ragionevole. Ma è possibile liquidare tutto come una colossale manifestazione di superstizione collettiva?
Per apprezzare la genuina crescita dello Scoglio è sufficiente guardare a quanto si è costruito e si sta costruendo a S. Domenica di Placanica (RC). Ma per conoscere i fatti dello spirito, è necessario “vedere” con gli occhi del cuore.
Questo fa l’autore. Racconta, attraverso un indispensabile filtro, i fatti di una realtà che, emersa in una valle arida, è capace, ora, di dissetare quanti ad essa attingono.
L’incontro con la Madonna dello Scoglio è un “momento” destinato a trasformarsi in “cammino”. È uno spiraglio attraverso cui guardare il cielo e trovare conforto. Attualmente, la realtà mariana, è stata affidata alla cura pastorale dei Missionari dell’Evangelizzazione da Mons. Francesco Oliva (Vescovo di Locri-Gerace).
Il rettore è P. Raffaele Vaccaro. Quest’ultimo, da noi interpellato, sostiene che la nuova evangelizzazione non è qualcosa d’ingegneria pastorale, non riguarda strategie tattiche-organizzative, non è affare strutturale. Si tratta, invece, di condurre tutte le persone a Cristo, fonte della vita.
Lo Scoglio, in questo percorso, è un dono prezioso alla chiesa. È una delle più formidabili esperienze di fede degli ultimi decenni. Questo emerge dal testo di P. Spagnolo.
È una lettura capace di nutrire il tempo e non di farlo passare. Leggere è sapere, imparare, approfondire, costruire, formarsi ecc. È una lettura che non colma la curiosità, ma sazia l’interiorità. Dota il pellegrino della conoscenza necessaria per poter apprezzare, dello Scoglio, le particolarità di un cammino mariano che conduce a Cristo.

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Domenico De Angelis

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