Franzini: “L’ozono può sconfiggere i superbatteri”

Il presidente della Sioot ritiene che l’ossigeno-ozono terapia possa essere una soluzione al problema della resistenza agli antibiotici

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Il fenomeno della resistenza agli antibiotici nei batteri che attaccano il nostro organismo sta diventando sempre più preoccupante. Lo dimostra la recente notizia arrivata dagli Stati Uniti sulla presenza, nell’urina di una 49enne della Pennsylvania, di un ceppo di escherichia coli resistente alla colistina, il più potente antibiotico in circolazione, il farmaco usato nei casi estremi di infezione di batteri in grado di “uccidere il 50% delle persone colpite”, secondo quando riferiscono gli esperti della American society for micriobiology.
Secondo Thomas R. Frieden, direttore del Centers for disease control and prevention, un ente che, negli Stati Uniti, si occupa di salute pubblica, “siamo entrati in un’era post-antibiotica” in cui potremmo dover fare sempre meno affidamento su questi farmaci che, per decenni, hanno salvato milioni di vite.
Il principale responsabile della resistenza agli antibiotici è il gene mcr-1, individuato per la prima volta da alcuni ricercatori cinesi nel novembre 2015, che può mettere i batteri nelle condizioni di resistere ai farmaci chimici più potenti. Lo studio aveva individuato il gene in batteri comuni ma potenzialmente mortali come l’escherichia coli e klebsiella pneumoniae, responsabili di polmoniti e di malattie ematiche. Un gene che purtroppo potrebbe diffondersi facilmente in altri ceppi batterici, creando nuovi tipi di cosiddetti superbatteri.
Di fronte a quella che, nei prossimi anni, potrebbe assumere i contorni di un’emergenza globale, sono possibili due soluzioni: continuare a investire nella produzione di antibiotici sempre più efficaci o incentivare l’applicazione di terapie alternative in grado di affiancare i farmaci chimici. Una di queste alternative è l’ossigeno-ozono terapia.
Intervistato più volte da Zenit e da altre testate giornalistiche, il professor Marianno Franzini, uno dei più illustri medici ozonoterapeuti italiani e fondatore della Società scientifica ossigeno-ozono terapia (Sioot), ha dichiarato che “non c’è batterio, virus o fungo che possa resistere a una corretta dose di ozono, somministrata nei tempi giusti”. E, a fronte di queste notizie allarmanti da oltreoceano, ha confermato a Zenit che “l’ossigeno-ozonoterapia può sconfiggere i superbatteri”.
Il presidente e fondatore della Sioot spiega come, a livello cellulare, la resistenza batterica agli antibiotici dipenda da diversi fattori, primo fra tutti “il cambiamento strutturale degli involucri superficiali della cellula batterica”, che “riduce la penetrazione dell’antibiotico”. “Nei batteri di tipo gram negativo – precisa Franzini – la resistenza può essere dovuta ad alterazioni nella membrana proteica attraverso cui penetrano molti antibiotici”.
In altri casi il batterio riesce a espellere il farmaco, già entrato nella cellula, grazie a delle “pompe di efflusso che operano accoppiate a un tipo particolare di proteine”. Può anche succedere che “il bersaglio dell’antibiotico sia alterato e quindi non sia più riconosciuto dal farmaco” o che “l’antibiotico perda la sua attività biologica perché inattivato da alcuni enzimi specifici prodotti sia da batteri di tipo gram positivo che negativo”.
Come si legge in un articolo sulla rivista medico-scientifica della Sioot Ozone Therapy, firmato dallo stesso Franzini, dal professor Luigi Valdenassi dell’Università di Pavia e dalla dottoressa Giulia Ionita, “il 5,7% di tutti i tipi di klebsiella pneumoniae isolati in Europa nel 2014 erano resistenti a tutti i gruppi di agenti antimicrobici normalmente usati”. Inoltre “più dell’80% di questi è stato segnalato in Grecia e in Italia”.
Un problema a cui, secondo il professor Franzini, l’ossigeno-ozonoterapia può porre rimedio. “L’ozono – spiega il presidente della Sioot – uccide i batteri per lisi cellulare, attaccandone le membrane protettive, con un meccanismo ossidativo, e alterandone gli enzimi interni senza lasciare residui chimici. Un meccanismo simile a quello utilizzato dai globuli bianchi durante la fagocitosi batterica”.
“L’ozono – leggiamo ancora nell’articolo di Ozone Therapy – è un potente ossidante e un importante disinfettante che agisce sui microrganismi attraverso l’ossidazione del loro materiale biologico. È stato dimostrato che l’ozono può essere utilizzato come agente antibatterico in varie forme come soluzione salina ozonizzata, acqua ozonizzata, ozono associato con oli particolari o altri tipi di sostanze, e, più frequentemente, la miscela gassosa di ossigeno e ozono. La maggior parte degli studi sull’ossigeno-ozono terapia ha dimostrato che l’ozono, quando usato in vitro, potrebbe distruggere tutti i tipi di batteri, gram positivi e gram negativi. In più queste ricerche indicano che la sensibilità dei microrganismi agli antibiotici cresce quando si usa l’ozono, così come l’efficacia del sistema immunitario”.
L’ossigeno-ozono terapia è quindi un’opportunità da tenere in considerazione e gli studi sulla sua efficacia devono continuare a essere approfonditi. Per saperne di più sulle applicazioni dell’ozono in campo medico, ma anche umanitario, agro-alimentare e industriale, segnaliamo il libro Ozono respiro di vita (If Press). La prossima presentazione del volume si svolgerà il 7 giugno alle ore 10, presso l’IRCCS San Giovanni di Dio, Fatebenefratelli, Via Pilastroni 4 di Brescia. All’evento parteciperanno il professor Franzini, il dottor Antonio Galoforo, il professor Umberto Tirelli, direttore del Dipartimento di Oncologia Medica, Istituto Nazionale Tumori di Aviano (Pordenone) il medico chirurgo del Fatebenefratelli Fra Fiorenzo Priuli, il veterinario allevatore Paolo Garbelli e fra Fra Luca Beato, presidente dell’Uta onlus (Associazione benefica Uniti per Tanguieta e Afagnan). La presentazione sarà moderata dal giornalista Giorgio Costa.
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Per ogni informazione sul libro Ozono, respiro di vita:
http://www.ibs.it/code/9788867880799//ozono-respiro-vita.html
info@if-press.com,  telefono e fax: 06 64492897
Per ogni informazione sulla conferenza di presentazione a Brescia urp.irccs@fatebenefratelli.eu
tel. 030 35011  fax 030 348255

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Alessandro de Vecchi

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