La società liquida… stretta tra il Califfo, Robespierre e Frankenstein

Nel suo ultimo saggio, Fabio Torriero analizza la crisi dell’occidente di fronte alle tre sfide del momento: il fondamentalismo islamico, il laicismo e il gender

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Per dirla con Zygmunt Bauman, gli effetti della società liquida sono sotto gli occhi di tutti: individui fragili, sempre più tecno-dipendenti, autoreferenziali, individualisti, sociopatici, narcisisti e nichilisti.
Ed è questa la deriva che la società ha imboccato, senza rendersene conto, a causa di un’economia di mercato applicata anche ai rapporti umani, senza risparmiare quasi niente e nessuno. Ed è a questo e ad altre criticità del nostro Terzo Millennio che risponde Fabio Torriero, direttore di Intelligo News, con il suo saggio L’illuminismo è finito ma non andiamo in pace.
Efficaci e di grande impatto le metonimie utilizzate da Torriero, giornalista esperto e docente di comunicazione politica, che paragona questo momento storico a tre mostri: il Califfo, che rappresenta appunto la minaccia dell’Isis e il modo inefficace con cui viene fronteggiata dalla società odierna; Robespierre, la deriva laica assurta a dittatura etica di Stato, alla quale è un disonore trasgredire; e infine Frankenstein, il risultato di tutto ciò che si sintetizza in un individuo “egotico”: paradigma del perfetto consumatore.
Ciò che ne deriva è una “società supermercato dove è possibile acquistare, vendere, affittare tutto”, legittimando anche la pratica dell’utero in affitto – aberrazione della cosiddetta “società di mercato” – e il gender il “figlio del capitalismo liberale”, come sostiene il filosofo francese Alain de Benoist.
E dunque, cosa dovrebbero fare la società e il singolo individuo per scongiurare un mondo dove questi tre mostri vanno a braccetto e la “nuova omologazione repressiva, l’edonismo di massa”, come affermava Pasolini? Per Torriero, la soluzione sta in una “Solidarnosc italiana” ma più precisamente cattolica: una nuova via dei cattolici identitari. Cattolici, pronti a uscire dalle chiese e dalle case, per il bene comune e l’interesse generale e dare origine a una “contro-società”, non bigotta, non dispotica, ma basata su dei principi comuni e su alcuni valori non negoziabili: il diritto alla vita, il no alla liberalizzazione delle droghe, all’utero in affitto e alla manipolazione genetica.
Ma, ancora di più, ristabilire una società basata sul dialogo, sull’altruismo, sulla comunicazione: non più monadi chiuse nel proprio narcisismo ma individui con un rinnovato tessuto valoriale, necessario per affrontare le emergenze sociali, civili ed economiche sempre più pressanti.
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Fabio Torriero
L’illuminismo è finito ma non andiamo in pace. I cattolici tra il Califfo (l’Isis), Robespierre (il laicismo) e Frankenstein (il gender)
Koinè nuove edizioni
www.edizionikoine.it
 

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Rita Ricci

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