Tre Cime di Lavaredo / Wuikimedia Commons - Franco Visintainer, CC BY-SA 4.0 (cropped)

Contemplazione

È un dovere stare in Dio per raccontarne con la propria vita l’esperienza e rivelare a tutti la luce, la bellezza e la meraviglia di ciò che ognuno porta in sé e attorno a sé vede

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Era un periodo in cui, con amici miei e della montagna, potevo passare il periodo delle mie vacanze percorrendo le Alte vie delle dolomiti. La macchina fotografica era la compagna di viaggio che facevo lavorare per poi comunicare e raccontare agli amici. Tornato dalla montagna con tante foto negli occhi, nel cuore e tanti flash su splendidi panorami, ci siamo concessi con gli amici una serata di proiezioni.
Quasi ad ogni foto che mostravo loro, riconoscendo i paesaggi, i miei amici mi sapevano dire: tu sei stato sulla tale montagna, sei salito sulla Tofana, sei arrivato al Lagazzuoi, sulla Tognola, sulla Rosetta, hai fotografato dalla Malga Pala…o dai rifugi Lavaredo, Locatelli; ecc… Non è difficile indovinare, perché questi panorami, quelle vette si possono guardare, osservare solo da quel preciso punto di vista…
Un amico che ha letto uno dei libretti in cui racconto le vicende normali della mia, della tua giornata, mi ha detto: si capisce che tu vivi in Dio. Solo stando in Dio si può osservare quello che dici. Un simile punto di vista fa di te un contemplativo.
Chi guarda con l’occhio di Dio vede e gode il positivo d’ogni persona, si rallegra della bellezza d’ogni cosa, si stupisce dell’infinito svelato in un immenso cielo stellato, come nel più tenue e nascosto filo d’erba. “Ovunque il guardo io giro, immenso Dio ti vedo; nell’opre tue t’ammiro; ti riconosco in me”.
Mi stupisce sempre il senso di gioiosa novità che gli amici scoprono nel leggere questi miei racconti. A me sembrano quotidianità normali e banali quasi non degne di essere narrate. Ma mi hanno convinto che ho il dovere di raccontarle perché nuove e avvincenti le rivela il guardarle con l’occhio della fede che è il punto di vista di Dio.
È un dovere stare in Dio per raccontarne con la propria vita l’esperienza e rivelare a tutti la luce, la bellezza e la meraviglia di ciò che ognuno porta in sé e attorno a sé vede. E’ un dovere preciso dei contemplativi dare la luce della contemplazione, riflettere il cielo sulla terra.
Ciao da p. Andrea
Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.

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Andrea Panont

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