Briciole di fede

Meditazione quotidiana sulla parola di Dio – Mt 15,21-28

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Lettura
Il profeta Geremìa si trova di fronte ad un difficile compito, nell’imminenza di quel che sarà la deportazione del popolo di Israele in Babilonia nell’anno 589 a.C. Con questo testo egli ci trasmette una delle più alte espressioni dell’amore di Dio per il suo popolo: «Ti ho amato di amore eterno: per questo continuo ad esserti fedele». Questo amore di Dio si è manifestato nella persona di Gesù Cristo, che è venuto nell’umiltà della nostra carne per guarirla e riaprirci le porte della vita.
Meditazione
L’evangelista Matteo, sulla scia del testo di san Marco, ci trasmette questo episodio della donna cananea o siro-fenicia, come dice il testo parallelo. Se la missione del Redentore ha avuto inizio dall’interno del popolo dei figli di Abramo, il grande patriarca scelto da Dio, tale missione era destinata a realizzare la salvezza universale, proprio come Dio stesso aveva annunciato ad Abramo dicendogli: “Attraverso di te saranno benedette tutte le nazioni della terra”. Ma colpisce, da una parte, questa fedeltà di Gesù che, dopo i lunghi anni di vita nascosta a Nazaret, nel corso della sua vita pubblica durata solo tre anni, limiterà la sua azione e predicazione all’ambito del suo popolo, che era il depositario della promessa di Dio. Saranno poi i suoi discepoli, gli apostoli e gli altri che li seguiranno, a portare la “buona novella” al mondo intero. Una madre profondamente afflitta e quasi disperata sente parlare del profeta della Galilea; è commovente la sua testimonianza di donna forte, che non si arrende dinanzi a nessuna difficoltà: cerca, implora, grida e arriva a gettarsi ai piedi di Gesù. E lui la sollecita dapprima con il suo silenzio, poi con la sua affermazione sul “pane per i figli”. Lei saprà cogliere l’amore celato dietro quelle risposte apparentemente dure, e fa leva proprio sulle sue parole; si umilia: le bastano le “briciole”. Ma una briciola di fede fa un vero miracolo: la parola potente del Maestro scardina il potere di satana dalla vita della sua bambina; è la bellezza della fede! Dio ci sollecita a crescere, a superare tutte le difficoltà, a fidarci di Lui che è amore, anche se sembra rimanere inerte, a volte, di fronte alle nostre situazioni. La preghiera è già un atto di fede: è credere nella bontà di Dio e affermare che vale la pena spendere il tempo ai suoi piedi per ottenere quello che noi non siamo capaci di raggiungere con le nostre forze. Sì, “Cristo è – come ci ricorda papa Francesco – il volto della misericordia del Padre!”.
Preghiera:
“Lui ti aspetta, così come tu sei. ‘Tu sai, Signore, che io vorrei amarti, ma sono tanto peccatore, tanto peccatrice’. Lui, con un abbraccio ti farà tacere. L’abbraccio dell’amore di Dio” (cfr. Omelia di papa Francesco a Santa Marta, 8 gennaio 2016).
Agire:
Come la cananea del Vangelo, pregherò con fede il Signore per le anime a me affidate.
***
Meditazione a cura di Padre Paolo Cerquitella, L.C., tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it.

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ZENIT Staff

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