Daily meditation on the Gospel

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Avere a cuore l’unità

Meditazione della Parola di Dio di venerdì 21 ottobre 2016 – XX settimana del Tempo Ordinario

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Lettura
Il Vangelo di oggi mette insieme due insegnamenti di Gesù, che gli evangelisti liberamente hanno accostato tra di loro. Uno, infatti, fa riferimento alla capacità di saper leggere i segni dei tempi e l’altro, invece, è un invito pressante a risolvere i contrasti che possono nascere, ma che, con tutto l’impegno, non dobbiamo cristallizzare e lasciare irrisolti. E questo mentre abbiamo tempo.
Meditazione
A partire da quello che ci dice Gesù in questo brano evangelico, sembra che esista una sorta di “meteorologia spirituale”. Ormai siamo così abituati a seguire e ad inseguire le previsioni del tempo, che stiamo dimenticando tutte quelle osservazioni empiriche che, accumulando la saggezza e l’osservazione di tante generazioni, riuscivano, con buona probabilità, a prevedere o indovinare che tempo faceva. E Gesù, che non disponeva di alcuna applicazione nel suo cellulare e non aveva da seguire in tv le previsioni del tempo, fa esattamente riferimento a questa saggezza spicciola e condivisa che permetteva di affermare, con certezza, quando faceva caldo e quando arrivava la pioggia. Ed erano previsioni attendibili, perché così accadeva. Perché invece, egli ci chiede, non sappiamo discernere il tempo di grazia, di salvezza, cioè le opportunità che Dio ci offre per convertirci, per cambiare vita e accogliere il dono della salvezza? La Chiesa – cioè tutti noi – deve avere questa capacità di leggere i segni dei tempi, il kairòs che viviamo. Come ne fu capace la Chiesa del Concilio Vaticano II. In tal senso, risuonano ancora le parole di Giovanni XXIII prima e di Paolo VI poi: “sul quadrante della storia è venuta l’ora in cui la Chiesa deve dire di sé ciò che Cristo pensò e volle”, oppure quando quel tempo veniva definito come “quest’ora singolare che sembra benedetta nel corso dei secoli”. L’ultima parte del Vangelo ci ricorda che il desiderio di conservare e vivere l’unità per noi cristiani non può essere fumoso, ma deve appartenere all’impegno costante e alla volontà tenace di ognuno. Quanta saggezza c’è in quell’indicazione che ci suggerisce di fare di tutto, mentre siamo per strada, per cercare, costruire, tentare e trovare un accordo con il nostro nemico. Sperando sempre di non averne e, più ancora, di non considerare mai nessuno come nemico. Altrimenti saranno guai! Non per il nemico, ma per noi.
Preghiera:
Donaci, Signore, di sapere riconoscere ogni tempo come un momento favorevole per convertirci, come un’occasione di grazia per ritornare a te, come un’opportunità che tu sempre ci offri per avere a cuore e costruire un’unità vera, profonda e sincera tra tutti noi. Affinché il mondo creda che tu sei il Figlio di Dio mandato per amore dal Padre a salvare tutti noi.
Agire:
Oggi cercherò di non rimandare a domani l’accordo che devo trovare con quella persona con cui faccio fatica a vivere la concordia e l’unità.
***
Meditazione a cura di mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, tratta dal mensile MessaMeditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it.

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ZENIT Staff

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