Era fuggito in Italia e, fino all’ultimo, ha sfidato le forze dell’ordine. Si è conclusa a Sesto San Giovanni, la tragica vicenda di Anis Amri, il 24enne tunisino, ritenuto colpevole della strage di Berlino, ai mercatini di Natale.
L’uomo era stato fermato alle 3 del mattino, per un normale controllo stradale a piazza I Maggio e, alla richiesta di mostrare i documenti, ha estratto una pistola, sparando contro gli agenti e ferendone lievemente uno alla spalla. La polizia ha risposto, sparando a sua volta contro il terrorista uccidendolo. Amri è stato riconosciuto dall’identikit e dalle impronte digitali.
Secondo la ricostruzione della Digos, il responsabile della strage di Berlino, sarebbe giunto in Italia, passando per la Francia. Giunto a Torino avrebbe poi preso un treno per Milano e, poi, per Sesto San Giovanni.
In conferenza stampa, il ministro degli Interni, Marco Minniti ha raccontato la dinamica del blitz, spiegando che l’agente ferito, ricoverato all’Ospedale di Monza, “non è in pericolo di vita” e che il governo italiano ha “prontamente informato le autorità tedesche”.
Secondo il Questore di Milano, Antonio de Iesu, non è da escludere che, se rimasto, a piede libero, il terrorista tunisino “avrebbe continuato a fare attentati”, mentre “non ci sono altre persone sfuggite ai controlli la notte scorsa”.
Sarà ora la Procura di Monza a occuparsi della sparatoria in cui è stato ucciso Anis Amri. Delle ragioni per le quali l’uomo si trovasse a Sesto San Giovanni, si occuperà invece l’antiterrorismo di Milano.
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Attentato a Berlino: killer ucciso da polizia a Sesto San Giovanni
Fuggito in Italia, alla richiesta di un controllo di documenti, Anis Amri aveva estratto una pistola, per venire poi ferito dagli agenti, uno dei quali è rimasto ferito nella sparatoria