A pochi mesi dalla fine del mandato presidenziale di François Hollande e dalla fine della legislatura, la Camera dei Deputati francese ha approvato una delle leggi più radicalmente anti-vita della storia. Si tratta della discussa normativa che impedirà il suggerimento di strade alternative all’interruzione di gravidanza.
Il progetto di legge dovrà ora passare al vaglio del Senato, dove però il governo socialista non ha la maggioranza. Si tratta di un ulteriore sviluppo della legge approvata un anno fa, con cui si eliminava l’obbligo per la donna di attendere una settimana prima di prendere la definitiva decisione di abortire. Da facoltà depenalizzata, l’aborto diventerebbe quindi un diritto a tutti gli effetti e la donna non dovrà più confrontarsi con nessuna figura terza, nel caso specifico un consultorio.
Il voto odierno della Camera dei Deputati francese sanziona dunque quelle associazioni pro life che, attraverso i loro portali online offrono ascolto alle gestanti indecise, con la possibilità di dissuaderle. Tali siti, come afferma testualmente il testo della legge, vengono tacciati di “indurre deliberatamente in errore intimidire e/o esercitare pressioni psicologiche o morali al fine di dissuadere dal ricorrere all’ivg”.
Sulla vicenda è intervenuto monsignor Georges Pontier, arcivescovo di Marsiglia e presidente della Conferenza Episcopale Francese, che, già nei giorni scorsi, aveva espresso “grande preoccupazione”. Ai microfoni della Radio Vaticana, il presule ha oggi affermato: “È in atto la distruzione dei concetti antropologici e quindi in modo particolare del rispetto della dignità della persona umana”, posta in secondo piano rispetto al “diritto della donna a gestire il proprio corpo come vuole”. Al tempo stesso, denuncia monsignor Pontier, “non c’è più nulla che difenda il più debole, in questo caso il bambino che sta iniziando la sua vita”.
La nuova legge, tuttavia, per il presidente dei vescovi francesi, rappresenta anche una limitazione della libertà d’espressione, come lui stesso aveva dichiarato nella sua lettera ai parlamentari. La libertà d’espressione, tema a lungo discusso in Francia, specie dopo l’attentato a Charlie Hebdo, “in ogni ambito, nella nostra società è un fondamento, se non uno dei fondamenti e comunque una delle manifestazioni dell’esistenza della democrazia e del diritto di esprimersi in maniera libera”, ha affermato oggi Pontier.
L’impressione dell’arcivescovo di Marsiglia è che, “per ragioni ‘militanti’ o ideologiche, ci sia una restrizione del diritto alla libertà d’espressione in internet e una definizione dell’espressione di difesa della vita come inaccettabile in seno alla nostra società”.
[a cura di Luca Marcolivio]
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Francia: approvata la legge che punisce i portali pro-life
Saranno sanzionati i siti che offrono consulenza alle donne che meditano l’aborto. La bozza passa ora al Senato. I vescovi: “Una restrizione alla difesa della vita e alla libertà di espressione”