Un’altra delle caratteristiche dell’uomo che “cammina nella Legge del Signore” è la docilità. Lo ha ricordato papa Francesco nell’omelia di stamattina alla Casa Santa Marta, soffermandosi innanzitutto sul concetto di “cammino” e sulla dinamicità che connota il Regno di Dio.
Beati coloro che “camminano nella Legge del Signore”, ha ricordato il Pontefice, poiché la Legge non è fatta solo per studiarla ma per “camminarla”, ovvero ci aiuta a “fare il Regno, a fare la vita”.
Il Regno di Dio, a sua volta, non è semplicemente “una struttura tutta ben fatta, tutto in ordine, organigrammi ben fatti” ma è continuamente “in cammino”, mai “fermo”; il Regno di Dio è qualcosa che “si fa” tutti i giorni, ha aggiunto il Santo Padre.
È lo stesso Vangelo odierno (Lc 13,18-21) a parlare di un lievito che “non rimane lievito”, che “si mescola con la farina” e che, alla fine, diventa “pane”; e di un seme che “non rimane seme” ma che “muore e dà vita all’albero”. Sia il lievito che il seme “sono in cammino per fare qualcosa” e in questo cammino “muoiono”, vanno incontro alla “trasformazione”.
Riallacciandosi all’omelia di ieri, il Papa ha messo in guardia: chi non cammina nella Legge di Dio ha un “atteggiamento di rigidità”. Perché il Regno di Dio “cresca e sia pane per tutti e abitazione […] per tutti”, è necessaria la “docilità alla forza dello Spirito Santo”, allo stesso modo in cui il lievito e la farina si lasciano docilmente impastare e “cucinare” con “qualche sofferenza” per diventare una cosa diversa: il pane. Un po’ come avviene per il Regno di Dio che diventa “pasto per tutti”.
“L’uomo e la donna docili allo Spirito Santo – ha affermato Francesco – crescono e sono dono per tutti”. Il Regno di Dio, ha ribadito, è costantemente “in cammino verso la speranza” e “verso la pienezza”; esso “si fa tutti i giorni, con la docilità allo Spirito Santo” che “unisce il nostro piccolo lievito o il piccolo seme alla forza, e li trasforma per far crescere”. Se, al contrario, non camminiamo, rimaniamo rigidi e “la rigidità ci fa orfani, senza Padre” ma solo con “padroni”.
Al contrario, “il Regno di Dio è come una madre che cresce e feconda, si dona se stessa perché i figli abbiano pasto e abitazione, secondo l’esempio del Signore”.
Smettendo di essere “docili ai nostri capricci” e “ai nostri giudizi”, se ci diventiamo “docili allo Spirito Santo”, quest’ultimo “ci farà crescere e trasformare come il lievito e il seme”.
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Santa Marta: “L’uomo docile allo Spirito Santo cresce ed è un dono per tutti”
Durante l’omelia del mattino, papa Francesco mette in guardia dalla “rigidità” che rende “orfani”, senza un padre ma pieni di “padroni”