Ad oltre cinque mesi dal rapimento, avvenuto il 4 marzo scorso ad Aden, Yemen, la sorte del salesiano missionario indiano don Thomas Uzhunnalil è ancora avvolta nell’incertezza. Come ha affermato all’Agenzia Info Salesiana (Ans) mons. Paul Hinder, Vicario apostolico dell’Arabia meridionale, “non abbiamo alcuna notizia certa. Sappiamo solo che qualcosa si muove, ma non abbiamo nessuna sicurezza”.
Successivamente al sequestro – avvenuto nell’ambito del massacro perpetrato da un gruppo di ribelli presso l’opera delle Missionarie della Carità, costato la vita a 4 religiose e 12 laici – su don Uzhunnalil sono circolate numerose voci e informazioni prive di riscontri e, in certi casi, totalmente infondate, come quella che voleva la sua crocifissione in occasione del Venerdì Santo.
Più recentemente la pubblicazione su Facebook di foto e video che mostrerebbero don Uzhunnalil percosso e deperito ha suscitato nuove illazioni; ma anche in tal caso la veridicità di quelle immagini è stata messa in discussione dai confratelli indiani di don Uzhunnalil e dagli esperti consultati dal Ministero degli Esteri indiano.
Il 4 agosto scorso proprio il ministro, on. Sushma Swaraj, ha ribadito che “il governo indiano sta facendo tutto il necessario per il suo rilascio in sicurezza” e in un incontro con i familiari di don Uzhunnalilm ha voluto rassicurare sulla sua sorte.
Mons. Hinder non ha però mancato di sottolineare che attualmente “nessuno ha mai avuto contatti diretti con don Tom. Ciò che manca è la prova che davvero stia bene”.
Come ha più volte manifestato attraverso dichiarazioni e comunicati ufficiali il Vicario del Rettor Maggiore, don Francesco Cereda, è importante mantenere desta l’attenzione su questa vicenda, così come su quella dei tanti cristiani perseguitati in varie parti del mondo, e continuare a pregare.
Più recentemente la pubblicazione su Facebook di foto e video che mostrerebbero don Uzhunnalil percosso e deperito ha suscitato nuove illazioni; ma anche in tal caso la veridicità di quelle immagini è stata messa in discussione dai confratelli indiani di don Uzhunnalil e dagli esperti consultati dal Ministero degli Esteri indiano.
Il 4 agosto scorso proprio il ministro, on. Sushma Swaraj, ha ribadito che “il governo indiano sta facendo tutto il necessario per il suo rilascio in sicurezza” e in un incontro con i familiari di don Uzhunnalilm ha voluto rassicurare sulla sua sorte.
Mons. Hinder non ha però mancato di sottolineare che attualmente “nessuno ha mai avuto contatti diretti con don Tom. Ciò che manca è la prova che davvero stia bene”.
Come ha più volte manifestato attraverso dichiarazioni e comunicati ufficiali il Vicario del Rettor Maggiore, don Francesco Cereda, è importante mantenere desta l’attenzione su questa vicenda, così come su quella dei tanti cristiani perseguitati in varie parti del mondo, e continuare a pregare.