Bread and Wine for the Eucharist. Stained Glass in the St. Michael the Archangel Parish

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Il cardinale Re chiude il Congresso Eucaristico in Argentina

Presenti alla Messa a San Miguel de Tucumán circa 150mila fedeli, tra cui il presidente Macri che ha auspicato la costruzione “di un Paese caratterizzato da speranza e lavoro”

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“Non avere paura di dirsi cristiani” e a “manifestare la propria fede affrontando a viso aperto la cultura dominante che spesso vuole imporre modelli di vita senza Dio”. Questa l’esortazione del card. Giovanni Battista Re, inviato speciale di Papa Francesco, durante la Messa conclusiva del Congresso Eucaristico nazionale argentino a San Miguel de Tucumán, ieri domenica 19 giugno.
Alla funzione – informa L’Osservatore Romano – concelebrata da circa 150 vescovi e arcivescovi, erano presenti circa 150mila fedeli, ai quali il cardinale ha portato il saluto del Pontefice augurando “ogni bene a quanti vivono in questa amata nazione con profonde radici cristiane e fortemente protesa con speranza verso il futuro”.
Nella sua omelia, il porporato ha poi chiesto di “rifare il tessuto cristiano della società” e di andare incontro al “grande bisogno” che c’è di una “nuova edificazione della famiglia e della società sulla roccia delle fede in Dio”. L’uomo – ha affermato Re – “ha fame di verità, di amore, di libertà, di solidarietà e di giustizia”, “ha fame di Dio”.
Quel Dio che “si dona a noi” nell’Eucarestia “per aprire le nostre esistenze a lui”; una realtà “certissima e dolcissima”, ha detto il cardinale, che ci permette di fare di Gesù il nostro “compagno di viaggio” in un mondo “orgoglioso del progresso e delle mirabili conquiste dell’intelligenza umana”, ma anche “disorientato e alla ricerca di ragioni di vita e di speranza”.
“L’incontro con Cristo nell’Eucaristia – ha sottolineato il porporato – non si esaurisce nel nostro intimo, ma ci spinge alla testimonianza e alla solidarietà con gli altri”. È dall’Eucaristia che è sgorgato infatti nei secoli “un immenso fiume di carità e di opere sociali”. Perciò anche per la società di oggi, “segnata da tanto egoismo, da speculazioni sfrenate, da tensioni e contrasti, da tante violenze, l’Eucaristia è un richiamo all’apertura verso gli altri, alla riconciliazione, al saper perdonare” e ad impegnarsi “per i poveri, per gli anziani, per i sofferenti, per i piccoli, per gli emarginati”.
Alla Messa – informa ancora il quotidiano vaticano – ha partecipato anche il presidente argentino Mauricio Macri, che nell’occasione ha avuto un incontro privato con il cardinale Re. Invitato a parlare al termine della celebrazione, Macri ha rivolto una preghiera per la costruzione “di un Paese caratterizzato da speranza e lavoro”, dove si agisca “sempre con verità e giustizia, per includere tutti, superare le diverse forme di povertà e sradicare la corruzione in tutte le sue manifestazioni”.

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ZENIT Staff

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