Wikimedia Commons

Turchia. Bomba a Istanbul vicino la fermata dell'autobus

Undici morti, di cui sette agenti di polizia e quattro civili, e 36 feriti. L’attacco nella piazza Beyazit tra l’Università di Istanbul e il Gran Bazar. Erdogan promette misure repressive

Share this Entry

Un nuovo attentato ha scosso un tranquillo martedì mattina a Istanbul. Un’autobomba è esplosa vicino alla fermata degli autobus nella centralissima piazza Beyazit tra l’Università di Istanbul e il Gran Bazar. Undici i morti di cui sette agenti di polizia e quattro civili, secondo quanto riferito dal governatore della città, che parla anche di 36 feriti, di cui tre molto gravi.

Secondo le prime ricostruzioni, l’esplosione è stata provocata da un’autobomba fatta esplodere a distanza durante il passaggio di un bus della polizia antisommossa diretto all’Università. La deflagrazione è avvenuta intorno alle 8.30 nel quartiere Beyazit, nel centro di Istanbul, nei pressi della fermata della metro Vezneciler e dell’Università, tra le zone maggiormente frequentate dai turisti.

Vigorosa la condanna del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che ha promesso una dura repressione e che i responsabili saranno presi. “Dai terroristi bisogna aspettarsi in ogni momento attacchi come quello di oggi”, ha aggiunto.
L’attentato è avvenuto nel secondo giorno di Ramadan e secondo Vasip Sahin arriva dopo altri sanguinosi attacchi sferrati in Turchia dallo scorso luglio, per un bilancio complessivo che supera i 200 morti. Il 12 gennaio la città turca era stata sconvolta da un kamikaze esploso vicino alla moschea Blu e a quella di Santa Sofia; il bilancio in quell’occasione era stato di 10 morti, la maggior parte turisti. Poi il 13 marzo un’autobomba era esplosa nelle strade di Ankara uccidendo 37 persone e ferendone 125, e qualche giorno dopo, il 19 marzo, un kamikaze dell’Isis si era fatto esplodere in una via pedonale della parte europea di Istanbul, causando la morte di cinque persone.
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione