Una mostra video illustra il Concilio Vaticano II

A Roma fino al 24 agosto

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ROMA, giovedì, 31 luglio 2008 (ZENIT.org).- “Il Concilio in mostra. Il racconto del Vaticano II nei filmati delle Teche Rai (1959 – 1965)” è il titolo della mostra promossa dalla Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII e ospitata a Palazzo Incontro a Roma (Via dei Prefetti 22) fino al 24 agosto.

L’esposizione, ricorda un comunicato ricevuto da ZENIT, utilizzerà il materiale delle TecheRai “non per corredare un racconto”, ma per esporre “filmati che, come fonti, sono il tessuto e la base di una ricostruzione del Concilio Vaticano II”, annunciato da Papa Giovanni XXIII il 25 gennaio 1959, aperto l’11 ottobre 1962 e chiuso l’8 dicembre 1965 dopo quattro sessioni di lavoro. 

La Rai trasmise per la prima volta in mondovisione l’imponente processione dei 2.700 Vescovi che entravano a San Pietro per l’inizio del lavori.

Il rapporto tra il Concilio e la televisione pubblica italiana è “molto stretto”, sottolinea il testo, perché la Rai era l’unica televisione con facile accesso in Vaticano, “garantendo così una copertura pressoché totale dei lavori dell’assise conciliare” e ritrasmettendo le immagini alle televisioni straniere. 

“Oltre alla resa spettacolare delle dirette, offre programmi speciali, interviste, commenti, anche un approfondimento degli aspetti meno visibili del Vaticano II, con lo scopo non di semplificare ciò che sta accadendo all’interno della Chiesa cattolica, ma di spiegare ciò che effettivamente accade”.

“È una tv che supera il compito meramente informativo e diventa specchio partecipe attraverso il quale la Chiesa stessa scopre la sua cattolicità più piena”. 

A ogni piano di Palazzo Incontro, oltre ai televisori del racconto, ci sono sale monografiche dedicate ai Papi del Concilio o a programmi di particolare interesse.

La videomostra è aperta dalla voce di Papa Giovanni XXIII in quello che è poi passato alla storia come il “discorso della Luna”, pronunciato la sera dell’apertura del Concilio. 

“Mediante un gioco di pannelli, di luci e di proiezioni viene così ricostruita la piazza, la finestra papale, la fiaccolata, così come un lento e coinvolgente movimento panoramico avrebbe rivelato”.

A Giovanni XXIII sono dedicate due sale in cui vengono proiettati il documentario biografico “Giovanni XXIII. Il Papa buono” (realizzato da L. Bizzarri per “La Grande storia in prima serata di Raitre” con la consulenza di A. Melloni) e il saggio videostorico “Pacem in terris”. 

L’esposizione prosegue con le fonti che mostrano la ripresa del Concilio dopo la morte di Giovanni XXIII e l’ascesa al soglio pontificio di Paolo VI. Allo stesso modo, vengono mostrati i pellegrinaggi del Pontefice in Terra Santa e l’incontro con il patriarca Athenagoras, il viaggio all’ONU e il tema della pace, la fase finale dell’assise con l’approvazione della costituzione sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, la solenne levata delle scomuniche tra le Chiese di Roma e Costantinopoli e la chiusura del Concilio.

Altre due sale monografiche propongono il filmato “Paolo VI. Il Papa dimenticato” e l’ultima lezione tenuta da Giuseppe Alberigo su “Il Vaticano II, un sogno realizzato” nel convegno “Giuseppe Dossetti: tra la fede e la storia” (dicembre 2006). 

L’esposizione è visitabile tutti i giorni tranne il lunedì dalle 10.00 alle 19.00.

La Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII è un’istituzione di ricerca che pubblica, forma, serve, organizza, accoglie e comunica la ricerca nell’ambito delle scienze storiche e delle scienze religiose, con particolare riguardo al cristianesimo e alle religioni con cui esso è venuto a contatto. 

Da alcuni anni ha allestito un proprio archivio audio e video e un laboratorio multimediale e di ricerca per lavorare e studiare le fonti audiovisive con gli strumenti e la metodologia critica che la scienza storica mette a disposizione.

Curatori della mostra sono Alberto Melloni, professore ordinario di Storia del Cristianesimo e collaboratore de Il corriere della Sera e della Rai; Fabio Nardelli, autore, regista e montatore, responsabile del laboratorio di video storia della Fondazione per le scienze religiose; Federico Ruozzi, dottorando dell’Università di Modena e Reggio Emilia e ricercatore presso la Fondazione.

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ZENIT Staff

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