La campagna “Natale in strada” recupera il suo senso cristiano

Tornano nei luoghi pubblici presepi, canti e preghiere

Share this Entry

di Carmen Elena Villa

ROMA, giovedì, 4 dicembre 2008 (ZENIT.org).- Tre anni fa, un gruppo di persone del Movimento cattolico di Schönstatt preoccupate perché il centro del Natale sembra essere a volte la fine dell’anno, l’albero, i regali, l’inverno o Babbo Natale ha deciso di scendere in strada e dire che senza Gesù Cristo non c’è Natale.

Ha quindi riunito le sue risorse e i suoi doni: fede, solidarietà, personalità e spirito artistico, decidendo di dar vita, nell’ottobre 2005, alla campagna “Natale in strada”.

L’obiettivo è portare lo spirito di questa celebrazione “alla vita pubblica, a tutto il mondo”, come ha detto a ZENIT Mario Jonquera, uno dei suoi principali promotori.

Migliaia di persone – religiosi e laici, famiglie e membri di vari gruppi e movimenti ecclesiali – si sono unite all’iniziativa. Creano presepi in strada o escono con i loro strumenti a cantare canzoni natalizie, facendo sempre riferimento alla nascita di Gesù.

Promuovono anche l’inclusione di immagini religiose nelle decorazioni natalizie nei luoghi pubblici, così come l’organizzazione di piccoli spettacoli di canti natalizi in luoghi molto frequentati come parchi, aeroporti, scuole, condomini, autobus e stazioni della metropolitana.

Organizzano anche concorsi di presepi, fanno concerti natalizi, programmano visite di sacerdoti in vari quartieri per benedire le immagini religiose ed esortano i bambini a scrivere lettere a Gesù Bambino che inviano a Betlemme, dove i frati francescani custodiscono i Luoghi Santi.

Al programma appartiene anche Enrique Soros, che dal 1999 canta canzoni natalizie nel centro di Washington e dal 2005 lo fa per le vie di New York e alla stazione del traghetto.

“Perché ho scelto New York? Perché se il Natale ha sempre meno senso per la società capitalistica, questo si riflette di più in una città così impersonale. E perché lì Gesù avrebbe più clienti”, ha spiegato.

“L’albero di Natale si sta trasformando in Holiday Tree, i regali di Natale in holiday presents, i biscotti di Natale in holiday cookies, le decorazioni natalizie in holiday decorations”, ha riconosciuto.

L’impatto in America Latina

In America Latina, i promotori della campagna realizzano varie opere sociali portando la gioia del Vangelo ai più bisognosi: “Con i miei alunni portiamo il Natale in strada visitando gli anziani della nostra piccola località, cantiamo canzoni natalizie e condividiamo con loro qualche dolce”, ha spiegato Violeta Guerra di Salamanca (Cile).

“E’ bello vedere come accorre la gente. Nell’incontro si recita il Santo Rosario e si invitano le persone a scrivere il proprio nome e quello di familiari e amici su una stellina per il presepe della parrocchia, dove ci ritroveremo mezz’ora prima della Messa per pregare per tutti e adorare il Bambino Gesù. Distribuiamo anche opuscoli con riflessioni per l’Avvento e caramelle”, ha affermato Susana Hernández di Pehuajó (Argentina).

Per i cibernauti

“Natale in strada” si diffonde anche su Internet. La pagina web www.navidadalacalle.org offre foto, immagini da colorare e riflessioni d’Avvento perché ogni giorno “è possibile la vita semplice che ha condotto Gesù, e questo non è un impedimento all’essere felici, ma anzi una condizione per esserlo pienamente”.

Adriana Aguilera, una delle cibernaute, ha affermato: “Da quando sono entrata nella pagina sono rimasta coinvolta in tutto ed è per questo che aderisco a questa bella proposta. Sto ricordando ai miei amici l’importanza di preparare un luogo non solo fisico per il Presepe, ma anche nel nostro cuore”.

“Al giorno d’oggi sembra che il mondo voglia tenere Dio il più lontano possibile, e questo lo vediamo riflesso in alcuni Paesi sviluppati in cui domina uno spirito di anticristianesimo e di negazione di Dio. ‘Natale in strada’ è un vero antidoto per il mondo secolarizzato attuale”, ha concluso Mario Jonquera.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione