Liszt: eventi e auspici nel bicentenario della nascita

Ricco programma autunnale in onore e memoria del compositore ungherese

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di Antonio D’Angiò

ROMA, sabato, 7 gennaio 2012 (ZENIT.org) – Il 22 ottobre di duecento anni fa nasceva in Ungheria il compositore, pianista e direttore d’orchestra Franz Liszt. Molti gli eventi culturali che hanno voluto ricordare questa ricorrenza.

Tra questi: il concerto curato dalla Casa di Goethe nella Chiesa di Sant’Agnese in Piazza Navona giovedì 20 ottobre; i dodici concerti presenti nel famoso “Franz Liszt Festival” organizzato dall’Associazione Amici della Musica “Cesare De Sanctis” di Albano Laziale (www.amicidellamusicaalbano.it) che si è tenuto dal 22 ottobre al 18 dicembre; e quelli della “Settimana Liszt” del teatro Keiros (www.teatrokeiros.it) nella zona universitaria di Roma, presentati dal 17 al 23 ottobre.

Abbiamo avuto la possibilità di assistere all’originale rappresentazione artistica realizzata dalla pianista Vincenzina Palmesano e dall’attrice Antonella Izzo, entrambe della provincia di Caserta, al teatro Keiros venerdì 21 ottobre. Il concerto – spettacolo, composto di 5 quadri e intitolato “Il mio pianoforte è me stesso, la mia voce, la mia vita…”, riprendendo così una riflessione dell’artista ungherese, ha proposto alcuni brani in cui la musica di Liszt e la letteratura, tramite le poesie di Lamartine, Heine, Byron, sono state pensate in un rapporto privilegiato prendendo come leit motiv l’Acqua, “simbolo di vita che libera e salva”.

Le veloci mani della Palmesano sulla tastiera hanno fatto da contraltare alle flessuose movenze della Izzo, il nero elegante della pianista si è contrapposto all’accurata selezione di colori degli abiti e dei cangianti foulard con i quali l’attrice accompagnava e recitava i brani, il silenzio assorto della musicista era spezzato dalla profonda voce recitante, il classico pianoforte faceva da sfondo al popolare bastone creatore sonoro dell’acqua.

Tra i cinque brani, nei circa 80 minuti di spettacolo, quello che maggiormente – a parere di chi scrive – ha consentito di accompagnarsi alle suggestioni di suoni, voci, immagini e luoghi, è stata la composizione “Giochi d’Acqua a Villa d’Este (Anni di pellegrinaggio, anno terzo, Italia)” intervallata dalla recitazione di alcuni brani tratti dal Vangelo di Giovanni.

E proprio i luoghi romani, che nel ventennio tra il 1861 e il 1881 hanno ospitato l’artista (periodo intriso peraltro di un forte sentimento cristiano) ci hanno spinto a visitare il Monastero della Madonna del Rosario sulla collina di Monte Mario.

Una lapide sulla facciata sinistra dell’ingresso ricorda che Liszt visse in questo convento tra il 1863 ed il 1868, anche se in maniera non continuativa, e vi compose il Christus, un oratorio in tre parti su testi delle Sacre Scritture…nonché la composizione “Giochi d’Acqua a Villa d’Este” come ci ricorda una bella pubblicazione degli itinerari musicali di Roma.

La lapide fu posta il 22 ottobre 1911, esattamente un secolo fa, ma il tempo, purtroppo, non rende più distinguibili alla vista le frasi e i caratteri.

E allora, l’auspicio, è che un privato, una associazione culturale o anche una istituzione civile o religiosa, abbiano già in programma la realizzazione di questo piccolo restauro e rendere visibile ancora per tanti anni la presenza di Franz Liszt nei quotidiani luoghi di Roma.

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ZENIT Staff

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