Satana a caccia di giovani

Alcuni ragazzi sono affascinati dal culto del diavolo. Come aiutarli?

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Capita sempre più spesso di incontrare ragazzi che si dichiarano affascinati da Satana. E’ una triste tendenza che trova terreno fertile nella vita di tanti giovani in crisi, smarriti in una profonda solitudine e vittime di situazioni familiari difficili.

Come si diffonde la moda del satanismo? Quali sono le cause dell’epidemia esoterica che colpisce le nuove generazioni? Tutto nasce da un grande equivoco. I giovani pensano che il satanismo sia qualcosa di bello, di simpatico, di affascinante. Credono di trovare nell’occultismo un alleato per risolvere i propri problemi di solitudine e incomunicabilità. E così si avvicinano alle pratiche magiche, allo spiritismo e al satanismo, senza accorgersi che stanno scherzando col fuoco.

L’interesse per il satanismo e l’occultismo, proposto come soluzione immediata dei problemi quotidiani, rischia di causare danni enormi alla mente dei ragazzi. Può contribuire a creare una generazione di “nuovi schiavi”, stanchi della vita e intrappolati in comportamenti distruttivi e nichilisti.

Il “virus” del satanismo si diffonde perché, tra i giovani, mancano sempre di più gli anticorpi per affrontarlo. Non ci sono difese immunitarie. Per questo è importante non sottovalutare il fenomeno e cominciare a fare prevenzione.

L’approccio con ambienti esoterici può rappresentare un vero rischio. Partecipare ad un rito satanico significa spalancare le porte verso mondi davvero pericolosi. Si comincia per gioco, e non si sa mai dove si può arrivare.
Tanti ragazzi hanno voglia di scherzare col fuoco. Credono che il culto del diavolo sia un fuoco non pericoloso, un fuoco simpatico, un fuoco che non brucia. E quindi, perché non toccarlo? Perché non provare?

Sicuramente il satanismo giovanile è favorito dall’interesse per un certo tipo di musica rock legata all’occulto, che rappresenta il primo passo verso un percorso devastante.

Si comincia, in genere, con l’acquisto del compact disc di un cantante. Il giovane, in un primo tempo, si limita semplicemente all’ascolto della sua musica. Il secondo passo è la conoscenza dei testi delle canzoni e l’approccio con una filosofia di vita fortemente nichilista.

Poi, per saperne di più, si passa alla ricerca su internet. Dalla semplice curiosità per i siti di cantanti rock si rischia di passare all’interesse per le pagine dedicate al satanismo o al mondo dell’occulto in genere.

L’ultimo passo può essere il contatto diretto del giovane con altri appassionati di esoterismo, attraverso la posta elettronica.

Nel 1996, in California, tre ragazzi (di quindici, sedici e diciassette anni) hanno violentato, torturato ed ucciso una quindicenne in un bosco, come sacrificio per il diavolo. I tre giovani avevano formato un complesso di rock satanico ed erano convinti che questo rito sanguinario avrebbe migliorato le loro capacità musicali.

In Norvegia, i componenti di alcuni gruppi rock sono arrivati al punto di organizzare attentati terroristici alle chiese.

Che cosa si può fare, concretamente, per non lasciarsi ingannare dai messaggi che giungono da certe correnti musicali? La soluzione sta nell’abituare i giovani al consumo critico. I ragazzi non devono “bere” in modo passivo tutto ciò che dicono certi divi della musica rock. Dobbiamo aiutarli a riflettere, a capire, a rifiutare chi promuove la non-cultura del satanismo.

Non bisogna lasciarsi intrappolare da certe orribili filosofie. Se un cantante promuove la violenza o la droga, non dobbiamo più comprare i suoi dischi. Rivolgiamo i nostri applausi a quegli artisti che comunicano messaggi positivi e in favore della vita. I buoni esempi non mancano. Basta cercarli.

E’ questa la strada da percorrere per cambiare gli equilibri del mercato discografico. Un mercato spesso spietato, che punta a fare soldi sulla pelle dei giovani.

Prima di acquistare un compact disc, impariamo a chiederci che tipo di ideologia c’è dietro e quali messaggi vorrebbe trasmetterci. Altrimenti, certi cantanti satanici continueranno a fare il loro gioco (e quello del diavolo). Indisturbati.

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Carlo Climati

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