“Noto in mio figlio la massima chiusura nei miei confronti – confida mamma Anna all’assistente sociale -. Quando gli chiedo un favore, o gli propongo anche qualche cosa di piacevole, non reagisce, rimane muto, o addirittura si sottrae, quasi contrariato. Temo che mi voglia rimproverare qualcosa.
Ma una volta, senza che gli dicessi nulla, intuendo il mio desiderio, l’ha preceduto ed appagato gioiosamente. Io, così abituata al suo comportamento scontroso, ho trovato strano, se non addirittura anormale, quel gesto affettuoso e premuroso nei miei confronti”.
A questo punto l’assistente sociale mi ha fatto una serie di domande. Ha voluto che descrivessi con meticolosità, fino ai minimi particolari, i miei gesti, i miei sentimenti, la circostanza, il giorno in cui il bambino ha addirittura preceduto con slancio la mia richiesta.
Dopo le mie dettagliate risposte mi ha assicurato che mio figlio è perfettamente normale…; ama quando si sente amato e si raggela di fronte alla severità.
Concludendo mi lascia capire con garbo, con delicatezza, ma con molta chiarezza, che tutto il comportamento del piccolo dipende unicamente dagli atteggiamenti della mamma.
Da questo colloquio ho imparato a fare sempre il primo passo, ad amare senza aspettarmi un grazie; proprio come fa Dio con noi.
E’ il tuo calore che scioglie le resistenze dell’altro; e dà all’altro la libertà di riamarti e donarti tutto ciò che per te ha ricevuto da Dio.
Ciao da p. Andrea
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